Le due delibere approvate oggi in Consiglio comunale in merito al patto di amicizia con Tunisi e all’accordo di cooperazione con Chicago sono “occasioni concrete di collaborazione con due città importanti, l’una del bacino Mediterraneo, l’altra degli Stati Uniti, e per stabilire buone relazioni economiche e culturali. Questi due atti rispondono in pieno alla strategia del sindaco e della giunta di stipulare patti con altre città solo se sono di supporto e aiuto a progetti concreti e non si risolvono certamente in visite sporadiche da parte delle diverse delegazioni”.
Lo ha detto il vicesindaco Dario Nardella, commentando in Consiglio comunale l’approvazione dei due atti che stringono rapporti più intensi tra Firenze e Tunisi e tra Firenze e Chicago. Il patto di amicizia con Tunisi fa seguito a una visita nella capitale africana di una delegazione composta da Comune, Provincia e Confindustria qualche settimana fa. “Nel corso della visita - ha ricordato Nardella -, a seguito dell’invito del Governo tunisino in occasione del Forum per lo sviluppo di Cartagine, gli incontri tenuti dalla delegazione fiorentina hanno consentito agli imprenditori di sviluppare rapporti utili, in particolare negli ambiti economico, dell’artigianato, delle nuove tecnologie e delle infrastrutture”.
“Grazie al patto di amicizia - ha aggiunto Nardella - sarà più semplice la promozione economica del Made in Florence nel bacino euro-mediterraneo: una prima conseguenza concreta sarà la presenza di imprenditori fiorentini a Tunisi in occasione della mostra internazionale dell’artigianato, e viceversa anche la presenza qui di alcuni imprenditori tunisini”. L’accordo di cooperazione con Chicago, invece, segue la visita nella città americana del sindaco Matteo Renzi a fine aprile scorso, in collaborazione con PromoFirenze.
La sottoscrizione dell’atto si inserisce nell’ambito del “The Richard J. Daley global cities forum” dedicato quest’anno al tema delle “Nuove partnerships per una nuova economia: guidare l’innovazione nelle città”, dove 40 sindaci provenienti da tutte le parti del mondo hanno esposto le loro idee per migliorare le città dal punto di vista infrastrutturale, di sicurezza urbana e di risparmio energetico. “Quello delle relazioni internazionali - ha precisato il vicesindaco - è un ambito al quale sindaco e amministrazione tengono molto e non per nulla c’è anche un ufficio apposito che tratta questa materia.
Ma la giunta, con questi atti, non vuole ledere l’autonomia consiliare e anzi, apprezza la richiesta di chiarezza che arriva dall’assemblea, facendo propria la volontà di fare un resoconto dell’attività internazionale del Comune e dare organicità alla stessa. Ricordo però che le competenze degli enti locali non hanno rilievo giuridico nelle relazioni internazionali e vogliono semmai offrire occasioni di collaborazioni concrete per aiutare scambi economici e culturali”. “Strumenti come i patti di amicizia - ha concluso - non gravano sulle casse comunali ma anzi aiutano a stabilire rapporti più stabili e fruttuosi.
Guai a intendere questi atti come un'occasione di ‘turismo istituzionale’, al quale siamo radicalmente contrari”. (edl) La foto è tratta dall'album di Digital Freak su Flickr.