Proclamato lo stato di agitazione alla Opi-tec di Firenze, la preoccupazione dei 47 lavoratori aumenta. Il mancato accordo fra Ataf e Opi-tec può mettere a rischio il loro posto di lavoro. L’impresa effettua la manutenzione dei mezzi Ataf e non ha trovato l’accordo con l’azienda di trasporto pubblico cittadina per il rinnovo di un appalto. Il punto è che Opi-tec lavora praticamente in monocommittenza per la manutenzione dei mezzi dell’Ataf. Problemi economici o di eventuale dissesto finanziario, "non prodotto certo dai lavoratori operai ed impiegati, rischiano di scaricarsi sulla pelle degli stessi e mai su chi ha la responsabilità di gestione di aziende municipalizzate o partecipate".
Opi-tec minaccia di cessare una parte di attività "già a luglio". Le organizzazioni sindacali di Fiom Cgil e Uilm Uil non escludono uno sciopero nei prossimi giorni, ma soprattutto "non ci è dato sapere, a noi a cittadini utenti dei mezzi Ataf, come verrà garantita la sicurezza e la manutenzione dei mezzi sulla quale viaggeremo". La mancanza di strategia generale e di tutta una serie di altri problemi interni come gli organici o la sicurezza, "hanno richiamato l‘attenzione sull’azienda officina satellite Opi-Tec, di cui Ataf detiene il 35% della proprietà ed è il maggior azionista". I consiglieri provinciali di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi hanno rivolto un'interrogazione al Presidente della Provincia e all'assessore competente, perché riferiscano sulla vertenza di Opi-Tec, facendo conoscere quali iniziative l’Amministrazione provinciale intende intraprendere nei confronti dell’azienda per salvaguardare il servizio e garantire ai cittadini la sicurezza e l’affidabilità dei mezzi su cui viaggiano.
Calò e Verdi chiedono anche di sapere cosa la Provincia intende fare per tutelare i posti di lavoro e i redditi dei lavoratori e "se intende proporre un tavolo di trattativa congiunto con sindacati e azienda al fine di garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e dei livelli occupazionali di Opi-Tec".