Nel parco delle Cascine si trovano ancora a distanza di molti giorni situazioni tipiche della calamità naturale, Il fatto ha avuto solo qualche accenno sulla stampa e solo dopo il reportage fotografico di Nove da Firenze. La catastrofe ha una prima causa nella cronica rinuncia, ormai da qualche decennio, da parte della amministrazione. Basta confrontare il numero dei giardinieri stabili fino agli anni ’80 nell’organico del servizio comunale al parco delle Cascine con quelli in dotazione oggi.
Da anni si sta chiedendo inutilmente un piano regolatore di gestione del parco che non è mai stato approntato. Ci si preoccupa di “valorizzare” il parco, ma gli usi impropri contrastano con quanto stabilito dalla “Carta di Firenze”, l’atto di indirizzo più autorevole sulla conservazione e il restauro dei giardini storici approvato a Firenze nel 1981. Anche in passato ci sono stati temporali violenti e tempeste di vento che magari troncavano grossi rami o il fusto di alcuni alberi indeboliti da agenti patologici.
Ma mai si era assistito al fenomeno di alberi adulti caduti a terra come birilli come è avvenuto adesso. "Chiediamo all’Amministrazione comunale -affermano dai Comitati dei Cittadini dell'Area Fiorentina- la redazione di un piano straordinario per la ricostituzione del patrimonio arboreo e del verde del parco mediante alcune azioni ormai non più rimandabili:
- sospendere tutte le attività invasive e non sopportabili dal parco ridotto in questo grave stato di sofferenza (cioè tutte le previsioni di grandi concerti e raduni pubblici o manifestazioni di vario tipo) e limitare il parco al pubblico passeggio e alla vita all’aria aperta dei cittadini ). - predisposizione di un piano straordinario di finanziamenti volto a garantire in tempi brevi:".a.la costituzione di un gruppo di esperti soprattutto di questioni fitosanitarie e idrogeologiche per studiare i fenomeni concorrenti responsabili della caduta degli alberi a causa di un inadeguato apparato radicale; b. un piano di gestione del parco che unisca le conoscenze fito-sanitarie, idrogeologiche e storiche finalizzato a cicli di manutenzione ordinaria definiti sulla base delle singole parcelle del parco, c. un piano di intervento che, sulla scorta delle conclusioni del gruppo di esperti, stabilisca un massiccio reimpianto delle essenze del parco che sono andate distrutte negli ultimi tempi