7 agosto 2002 - Risolvere rapidamente l'emergenza delle famiglie che hanno subito ingenti danni a causa del maltempo nella Val di sieve e nel comune di Rufina. Serve una lista di imprese edili disponibili e pronte ad intervenire a partire dalle prossime ore per dare copertura alle case danneggiate dalla tromba d'aria.
Vi sono allo stato numerose famiglie che rischiano di non poter assicurare le proprie abitazioni dalle probabili pioggie annunciate per i prossimi giorni.
E' questo l'appello che il Comune di Rufina, la CGIL, l'Associazione Industriali di Firenze, la CNA e la Lega Cooperative Edili hanno deciso di lanciare alle imprese edili della Provincia di Firenze.
Sindaco e parti sociali hanno convenuto di incontrarsi appena risolta l'emergenza abitativa per affrontare le problematiche connesse alle conseguenze prodotte sull'economia locale e coinvolgere attivamente anche la Camera di commercio di Firenze.
"La Camera di commercio - ha detto il presidente Luca Mantellassi - si rende disponbile al sistema delle imprese e delle associazioni di categoria e s'impegna a mettere a disposizione le risorse umane per un'azione immediata di coordinamento".
Funzionari e tecnici di Regione Toscana ed Arsia - l'Agenzia per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura - sono al lavoro per la valutazione dei danni provocati dall'ondata di maltempo che ieri si è abbattuta in Toscana.
E mentre per quanto riguarda gli altri danni ad imprese e privati sono fissate per domani le prime riunioni della protezione civile con le amministrazioni dei territori interessati delle province di Firenze e Lucca, per i danni alle coltivazioni e agli impianti agricoli si attendono le documentazioni che le Province dovranno trasmettere in Regione, con le prime valutazioni e le perimetrazioni dei territori interessati. E' quanto rende noto l'assessore all'agricoltura Tito Barbini, sottolineando come le segnalazioni che iniziano ad arrivare agli uffici regionali delineano un quadro pesante per numerose produzioni, anche se il fenomeno non ha avuto carattere generalizzato, ma a macchie di leopardo.
"Una quantificazione sarà possibile solo quando le amministrazioni provinciali interessate ci avranno fatto pervenire la documentazione necessaria - spiega l'assessore - Ma fin da ora si può dire che quanto è successo adesso, senza dimenticare le precipitazioni della settimana prima e quelle che le previsioni metereologiche sembrano annunciarci per i prossimi giorni, ha prodotto una situazione di grave sofferenza per numerose colture e per numerose strutture agricole. Penso all'olio, al vino, al vivaismo, a diverse produzioni orticole come i pomodori, ma anche alle coltivazioni del tabacco in provincia di Arezzo.
Credo che ci siano tutte le condizioni per richiedere al ministero delle politiche agricole e forestali il riconoscimento come 'evento calamitoso eccezionale', in modo da poter accedere alle provvidenze del Fondo di solidarietà nazionale in agricoltura".
A dimostrazione del carattere eccezionale dell'ondata di maltempo, l'assessore segnala alcuni dei dati riportati nel rapporto dell'Arpat sull'andamento meteorologico, con territori in cui la pioggia ha abbondantemente superato i 90 millimetri (Aulla 125, Bagni di Lucca 108, Fivizzano 100, Piazza al Serchio 94,5, Matraia 93,5), un vento che, soprattutto lungo l'asse Livorno-San Miniato-Firenze-Val di Sieve-Mugello, ha superato anche i 27 metri al secondo (cioè i 100 chilometri orari, un valore che secondo le classificazioni internazionali si colloca tra la burrasca forte e la tempesta), e ben 12 mila fulmini caduti al suolo sul territorio della Toscana nell'arco della giornata di ieri.
Durante l’ondata di maltempo che ha investito pesantemente martedì alcune zone del territorio fiorentino, la Provincia di Firenze si è immediatamente attivata, insieme alla Protezione civile e alle associazioni che operano nel settore, per arginare i danni e migliorare le condizioni delle aree colpite.
“Fortunatamente – spiega il vicepresidente della Provincia Piero Certosi - non ci sono stati danni alle persone. Adesso la Provincia di Firenze, insieme ai Comuni investiti dal maltempo, esaminerà le procedure da attivare per ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale”. Domani, infatti, su iniziativa della Provincia di Firenze e della Regione Toscana, i due Enti incontreranno alle 10, nel Palazzo della Regione, i Sindaci dei Comuni di Pontassieve, Bagno a Ripoli, Fiesole e Rufina, per censire i danni a terreni, cose, infrastrutture, edifici e concordare adeguate iniziative.
“Alcuni cittadini si sono già rivolti alla Provincia di Firenze – aggiunge Mario Lastrucci, assessore provinciale all’Agricoltura e delegato pro tempore alla Protezione civile – Stiamo raccogliendo segnalazioni circostanziate e siamo in contatto con le associazioni degli agricoltori.
Quindi apriremo istruttorie per quantificare i danni, compiere gli accertamenti e trasmettere richieste in merito alla Regione che ha 60 giorni di tempo per chiedere l’intervento del Governo”.
Danni ingenti per il maltempo estivo anche in Toscana, in particolare nella provincia di Arezzo. Un violento temporale accompagnato da forte grandinata si è abbattuto nella mattinata di martedì 6 agosto in Valtiberina, nei comuni di Sansepolcro, Anghiari e Monterchi, distruggendo quasi completamente la produzione del pregiato tabacco Kentucky.
Si stima, infatti, che oltre il 90% del prodotto sia andato distrutto, praticamente inutilizzabile per la manifattura del sigaro Toscano. La produzione della Valtiberina è, infatti, l¹unica in Italia per la produzione del tabacco da fascia le cui foglie, intere, servono per avvolgere i celebri sigari. Secondo le prime stime della Coldiretti di Arezzo sarebbero stati interessati tutti i 4000 ettari coltivati in quella zona, e sarebbero andati perduti quasi 10.000 quintali di tabacco, per un danno economico valutato intorno ai 10 milioni di euro.
I 150 produttori dell¹area si apprestavano proprio in questi giorni alla raccolta delle foglie da fascia che vanno prese in fase di maturazione incipiente. In particolare la grandine ha bucato le foglie rendendo inutilizzabile il raccolto che, secondo le previsioni, si presentava di ottima qualità, a causa dell¹andamento climatico che ha alternato periodi più caldi e secchi ad altri più umidi.
Il presidente di zona della Coldiretti, Carlo Masala, e il direttore provinciale, Simone Solfanelli, hanno immediatamente avvisato i sindaci della zona e l¹assessore all¹agricoltura della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, per avviare le procedure di richiesta di stato di calamità naturale.
L¹improvvisa grandinata ha anche distrutto altre colture della zona, in particolare quelle ortive.