Microcredito per aiutare giovani e nuovi imprenditori in Toscana

Lassessore al Bilancio della Regione Toscana Nencini lancia l'idea di un grande patto per uno nuovo fondo di garanzia. E a chi ne beneficerà l'assessore chiede un impegno per una finanza etica.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2010 13:20
Microcredito per aiutare giovani e nuovi imprenditori  in Toscana

Piccoli prestiti - fino a 15 mila euro e restituibili in cinque anni, garantiti dalla Regione a chi non ha né risorse né garanzie - per aprire nuove piccole imprese. Il Sistema per il microcredito orientato assistito toscano (Smoat) esiste dal 2006: funziona come uno sportello di Fidi, la finanziaria di cui la Regione è il socio di maggioranza, fornisce garanzie ma si preoccupa anche di trovare i finanziatori. L'idea nuova è quella di creare un fondo specifico per garantire piccoli prestiti in particolare ai giovani da 20 a 35 anni che vogliono mettersi in proprio o fondare una cooperativa ma anche a chi di anni ne ha di più, ha perso il lavoro e magari qualche difficoltà a ricollocarsi. "Per farlo – spiega l'assessore regionale al bilancio e alle finanze, Riccardo Nencini - abbiamo pensato di coinvolgere, oltre a Fidi Toscana e la Regione, anche le Camere di Commercio, i Confidi tra cui Artigiancredito, gli enti locali, gli enti previdenziali, le banche e magari anche altri soggetti privati".

La proposta di finanza etica è stata illustrata ieri, nel corso di un'affollata riunione a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, a cui hanno partecipato il prefetto di Firenze (che dallo scorso anno è titolare dello speciale osservatorio sul credito in Toscana), associazioni di categoria, mondo bancario, fondazioni bancarie ed associazioni che lavorano sul fronte del microcredito e contro l'usura. Le garanzie offerte continueranno ad essere gratuite per le imprese, come avviene ora con il progetto Smoat.

Anche le condizioni e i tassi con cui il prestito sarà erogato saranno favorevole. La Regione potrebbe rimborsare ai Confidi le commissioni normalmente richieste, per azzerarle. "Ma ai giovani e nuovi imprenditori che beneficeranno dei contributi potremo chiedere un impegno etico – aggiunge Nencini -, uno sforzo per rimanere parte attiva di questo nuovo sistema una volta che la loro nuova attività sarà avviata ed avranno restituito il prestito: contribuendo ad alimentare il fondo o anche semplicemente impegnandosi nel guidare ed accompagnare chi cerca sostegno finanziario per un'idea.

E lo stesso auspichiamo che possano fare banche e soggetti garanti. Quello che proponiamo è un grande patto aperto". Ieri è già stato costituito un gruppo di lavoro, che dovrà definire la nuova architettura nei dettagli. Ne fanno parte rappresentanti del mondo dell'economia, delle banche, delle Camere di Commercio, dei Fidi e Confidi, degli enti locali e del terzo settore. "L'obiettivo – annuncia Nencini – è quella di elaborare una proposta compiuta entro la fine di luglio". Le esperienze di microcredito della Regione Toscana Attraverso Smoat, il sistema per il microcredito orientato, la Regione è riuscita a garantire fino ad oggi 500 mila euro di finanziamenti al oltre 240 piccoli imprenditori.

A questi si aggiunge un'ulteriore iniziativa di microcredito più recente, rivolta a famiglie in difficoltà, partita qualche mese fa: in questo caso il prestito massimo non è di 15 mila ma solo di 4 mila euro. La Regione presta garanzie inoltre anche per prestiti richiesti da lavoratori atipici, studenti universitari e giovani professionisti: il fondo è di 3,7 milioni ed è gestito dall'agenzia regionale Artea. Le garanzie offerte sono riuscite a rendere “bancabili” soggetti a cui le banche altrimenti non avrebbero concesso un prestito: peraltro, grazie agli accordi stretti tra le Regione e il sistema bancario, anche a condizioni di favore.

Con un milione di euro di garanzie si possono sostenere circa 5 milioni di finanziamenti. E appena il prestito viene restituito, le risorse messe a garanzie tornano a disposizione. di Walter Fortini

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