La formazione probabile è la seguente con il modulo 4-3-3: Buffon, Maggio, Cannavaro, Chiellini, Criscito, De Rossi, Montolivo, Marchisio, Pepe, Iaquinta e Gilardino. In realtà Marcello Lippi dovrà vedersela con una squadra in, auspicata, evoluzione rispetto alle precedenti performance azzurre e potrebbero esserci sorprese, come Gattuso, al momento sfavorito nel ballottaggio oppure Di Natale e Quagliarella. Cossu tenuto per precauzione nel gruppo torna a casa, visti i recuperi di Camoranesi e De Rossi. Campioni del Mondo ed insoliti noti per un cambio generazionale che stenta o che semplicemente cerca di essere graduale e non di rottura con un passato che ha offerto certezza e stabilità. Il CT in partenza, il capitano che prenderà la strada di Dubai, forse la stessa di Lippi peraltro, Gattuso che ringhia l'addio alla nazionale, un avvicendamento del neo tecnico Prandelli avvenuto tra smentite e telefonate a sorpresa, un clima che non appare come uno dei migliori ma proprio per questo, visti i precedenti storici che danno l'Italia favorita se sotto pressione psicologica avversa, non dispiace totalmente. De Rossi appare recuperato e c'è chi, vedi Pazzini, lo segnala come stella di questo mondiale a significare che il gruppo italiano conta molto su di lui, come se avesse in sè anche la presenza di un certo Francesco Totti rimasto a casa a seguire questo mondiale coloratissimo. Per la difesa si torna a Fabio Cannavaro, quattro anni dopo spetta ancora a lui guidare il reparto azzurro tra i più conosciuti ed apprezzati, salvo critiche ben note sul difensivismo italico, ma un punto di forza da sempre temuto e rispettato.
Non potrà essere lo smalto del 2006 ma la severità del suo sguardo potrebbe aiutare le nuove leve ad offrire maggior contenimento anche da parte di giocatori come Maggio, votati maggiormente a staccarsi ed a curare con parsimonia la retroguardia. Il problema maggiore è diventato la sostituzione di Andrea Pirlo che potrà tornare disponibile per il match contro la Slovacchia, il candidato ad offrire una prestazione convincente per la squadra e per se stesso è il gigliato Riccardo Montolivo, grandi potenzialità alla ricerca della consacrazione. Conterà molto il lavoro sulle fasce, dove agiranno Pepe e Iaquinta che dovranno mettere in difficoltà il reparto arretrato del Paraguay lasciando Gilardino libero di agire, magari imbeccato proprio da Montolivo. Si gioca a Città del Capo, vista la partenza in sordina degli azzurri avvolti dal solito velo di scetticismo, che risulta essere un misto di scaramanzia e di reale ansia da prestazione, perché poi il campionato più bello è il nostro, sarà decisivo l'esordio e confermarsi non è mai un'abitudine. Contro tutto e contro tutti, come sempre, anche dopo l'ennesimo schiaffo, Vieira che riconsegna la Coppa alla Fifa durante la cerimonia che ha seguito il concerto di Shakira, ma l'aveva vinta la Francia? La Fifa aveva invitato Pirlo, infortunato, al concerto (non alla cerimonia di riconsegna del trofeo, secondo Abete) così si giustificano dalla Federazione.
Ce n'è di che essere risentiti, bene che gli stimoli alla combattività arrivino da più parti. Perdonate il gioco di parole, ma 'parare i guai' dovrà essere l'imperativo di questo primo match in un Girone che non si presenta di ferro, né particolarmente ostico, e proprio per questo può risultare insidioso. di Antonio Lenoci