E' uscita negli USA la seconda edizione del Trattato "Cellulite: Pathophysiology and Treatment 2nd Edition". Il libro è curato da due dei maggiori esperti mondiali di chirurgia plastica ed estetica, Mitchel P. Goldman e Doris Hexsel ed è rivolto agli operatori del settore, che lo considerano un punto di riferimento in particolare per la medicina estetica. Al libro hanno partecipato alcuni medici italiani: il Prof. Antonio Bacci dell'Università di Siena, che ha curato il capitolo sull'Anatomia della Cellulite, e il prof.
Fabrizio Angelini che ha curato la sezione "Medical Therapy". Alla realizzazione del capitolo hanno preso parte altri espewrti del settore tra l’altro membri della Società Italiana di Nutrizione dello Sport e del benessere - SINSeB, quali Fulvio Marzatico, Luca Gatteschi, Carmine Orlandi, Mirko Guerra, Pietro di Fiore. Il Professor Angelini e colleghi hanno ha trattato la patologia della Cellulite dal punto di vista sistemico ed ha posto l'attenzione sul fatto che un'infiammazione indotta da una cattiva alimentazione può incidere sullo sviluppo di questa patologia, che affligge in modo più, o meno, grave molte donne.
Di quali accorgimenti prendere sia dal punto di vista alimentare sia integrativo Nove da Firenze ha parlato nel suo studio di Ecomedica, con lo stesso Fabrizio Angelini, specializzato in endocrinologia e malattie del metabolismo, professore a contratto all'Università di Parma, consulente per l’endocrinologia e la nutrizione della Juventus F. C. e Presidente Nazionale della Società Italiana di Nutrizione dello Sport e del Benessere (SINSeB ) La vostra ricerca è indirizzata ad un pubblico di medici.
Tuttavia possiamo dare una definizione della Cellulite per il pubblico generale? “La Cellulite viene abitualmente considerata soltanto come un danno estetico, invece è prima di tutto una patologia a livello del tessuto e spesso può essere un segno/sintomo sia di patologie locali (insufficienza venosa) che sitemiche anche come l’Ipotiroidismo ad esempio.. La cellulite può essere consideta questo: un'infiammazione silente, che apparentemente non da preoccupazione, ma che non può essere certo considerata come stato di salute”. Il medico si deve occupare sempre dello stato di salute generale? “Esatto.
Dal punto di vista sistemico si può affermare che un intervento medico, chirurgico, o fisioterapico, potrebbe risultare non risolutivo se non è accompagnato da un assessment nutrizionale, eventualmente da un apporto farmacologico per riportare la paziente alla condizione di equilibrio generale -conferma l'endocrinologo- nemmeno il dimagrimento cura la cellulite, perché la dieta non può agire sul tessuto adiposo sottocutaneo” Perché colpisce in particolare le donne? “La tipica conformazione a pera, l'adiposità localizzata prevalentemente a glutei e cosce, è una riserva di grasso di cui la natura ha dotato le madri per superare le crisi alimentari più acute, assicurando una riserva nascosta per l'allattamento dei piccoli -chiarisce il prof.
Angelini- i modelli tradizionali del terzo mondo, ma anche gli archetipi delle nostre antiche civiltà riconoscono in questo tipo di donna un'espressione positiva della femminilità, perché garanzia di sopravvivenza alle carestie più estreme. Nelle società moderne l'ipernutrizione ricca di zuccheri raffinati , grassi e sostanze ossidanti a convertito però questa particolarità fisica in un problema per la salute, che può sottendere stati infiammatori e richiedere interventi farmacologici e flebologici” Dunque quali sono le cause principali della cellulite? “Se ci troviamo di fronte a uno stato infiammatorio generale le cause possono essere molteplici -chiarisce Angelini- può trattarsi di una dieta con carboidrati, o sodio in eccesso, oppure povera di antiossidanti.
Cause collaterali in certi soggetti possono individuarsi nell'uso smodato di anticoncezionali, o di una abbigliamento che non consente sufficiente areazione della pelle” Il messaggio da rivolgere al pubblico? “Il libro è indirizzato alla classe medica. Ma il nostro messaggio vale per tutti: basta parlare della cellulite superficialmente -conclude Angelini- come ho avuto occasione di ripetere nei giorni scorsi a Parma in occasione di Cibus, a cui ho partecipato in qualità di presidente della Società Italiana Nutrizione, Sport e Benessere, siamo di fronte a a un problema più complesso che deve esser affrontato non da singoli specialisti ma da un team multidisciplinare che valutino l’aspetto diagnostico, nutrizonale, flebo logico , fisoterapico/estetico ed anche psicologico.”