Il suo telefono cellulare era sparito dalla borsa che aveva lasciato incustodita all’interno dell’aula. Al suo rientro, una studentessa diciassettenne si era accorta della mancanza. Una volta a casa racconta l’accaduto alla madre che si reca insieme alla minore presso il Commissariato di Rifredi per sporgere la denuncia. Gli uomini diretti dal dr. Sandro Nencioni hanno avviato immediatamente i controlli, non facili visto il contesto scolastico in cui si è verificato l’episodio.
In particolare, sulla base delle indicazioni fornite dalla diciassettenne, e dopo alcuni riscontri tecnici, è stato possibile risalire alla ragazza che aveva in uso il telefono sottratto. Si tratta di una sedicenne, che per due mesi, in concomitanza con la sparizione del telefono, è stata la compagna di banco della diciassettenne. Nel corso di una perquisizione effettuata presso l’abitazione della sedicenne, gli agenti hanno avuto la conferma. La ragazza, su richiesta degli uomini del Commissariato, ha infatti esibito il telefono, il cui numero i-mei corrispondeva a quello del cellulare di era stato denunciato il furto.
La giovane ha giustificato il possesso asserendo dio aver trovato il telefono all’interno di un vagone ferroviario lungo la tratta Firenze Campo di Marte-Rignano sull’Arno. Ad insospettire la studentessa vittima del furto era stato il fatto che dopo circa due mesi dall’episodio la sedicenne si era presentata in classe con un telefono identico a quello prelevato dalla propria borsa. In quella circostanza, su richiesta della diciassettenne, la compagna di banco aveva invece affermato che il telefono era stato acquistato dal padre grazie ad una raccolta punti.
La sedicenne è stata quindi denunciata in stato di libertà per ricettazione.