“Invitiamo il futuro presidente eletto a partecipare a una riunione del Consiglio regionale di Anci Toscana, 30 giorni dopo le elezioni, per stipulare un patto rispetto alle questioni fondamentali di interesse delle comunità locali”. È l’impegno che Anci Toscana, attraverso le parole del segretario generale Alessandro Pesci, ha chiesto stamani a Firenze ai candidati alla presidenza della Regione intervenuti alla presentazione del Manifesto dei Comuni toscani.
Sul documento - redatto dall’Associazione d’intesa con i Comuni - e sui temi di interesse del mondo delle autonomie, Anci Toscana ha invitato tutti i candidati ad un confronto. Il Manifesto individua nove priorità per il rilancio economico e sociale e per il buongoverno della Toscana: “Ci aspettiamo un confronto garbato ma sincero e serrato, senza ipocrisie - ha proseguito Pesci - e la condivisione di scelte strategiche per poter definire insieme un’agenda delle questioni principali da affrontare nella prossima legislatura regionale”. All’incontro di questa mattina erano presenti Enrico Rossi, Alfonso De Virgiliis, Monica Faenzi. “Dalle autonomie locali ci arriva una richiesta importante - ha affermato Enrico Rossi - quella di sviluppare la concertazione, su cui già c’è stato un forte impegno da parte della giunta Martini.
È nello stile e nel costume politico della Regione Toscana governare concertando con i Comuni, come dimostrano le grandi scelte fatte ad esempio sulla mobilità, la sanità, l’urbanistica”. Se si vuole procedere a una vera modernizzazione, ha aggiunto Rossi “la dimensione con cui ci dobbiamo confrontare è quella regionale. Discutendo con i Comuni possiamo accelerare quel cambiamento di passo che la crisi ci impone”. L’invito a evitare sovrapposizioni e a definire ruoli precisi, affinché la collaborazione tra Regione e Comuni si rafforzi e concretizzi, è arrivato anche da Alfonso De Virgiliis: “Occorre dialogare e individuare attentamente i compiti di ciascuno attraverso la concertazione, che è lo strumento fondamentale per arrivare a un obiettivo condiviso e alla soluzione dei problemi”. Ha posto invece l’accento sull’isolamento dei sindaci Monica Faenzi: “Sono sindaco da 9 anni e lo ritengo un grande privilegio, perché il Comune è l’ente in cui la democrazia si manifesta nella sua forma più compiuta.
Da sindaco posso dire però che la Regione Toscana non è in grado di stare accanto ai Comuni e di coadiuvarli. La concertazione non basta se non si dà ai sindaci la possibilità reale di operare in autonomia”. A questo proposito Faenzi ha anche evidenziato “la necessità di istituire un assessorato regionale che rappresenti l’intera realtà dei Comuni della Toscana”. Il Manifesto redatto da Anci Toscana, “è legato ad un percorso nazionale - ha affermato il presidente di Anci Toscana e sindaco di Livorno Alessandro Cosimi - e le domande che con esso poniamo sono quelle che i sindaci pongono, indipendentemente dallo schieramento”.
Due le questioni su cui il presidente di Anci Toscana si è soffermato: la proposta di un patto di stabilità regionale e la reale attuazione del federalismo fiscale. “Vogliamo essere prima di tutto interpreti dello sviluppo dei nostri territori - ha detto Cosimi - e questo non può prescindere da un’analisi del patto di stabilità. Proponiamo la sfida di un patto di stabilità regionale, che la Regione si impegni a discutere con il sistema delle autonomie”. Occorre che la Toscana “si trovi coesa rispetto alla reale attuazione del federalismo fiscale - ha concluso Cosimi -.
L’applicazione della legge 42 dev’essere un punto fermo, per evitare che le risorse che si producono sul territorio non siano sufficienti per il suo sviluppo”.