"Antonio", che vede impegnati in scena quindici danzatori e danzatrici, arriva per la prima volta in Italia sull'onda del grandissimo successo ottenuto in Spagna e nelle prime tournée internazionali. Questa nuova, importante produzione di Antonio Marquez è un atto d'amore nei confronti di una figura leggendaria per la danza spagnola come Antonio Ruiz Soler, scomparso nel 1996 e noto in tutto il mondo come "Antonio el bailarìn". Figura poliedrica e geniale, Ruiz ha gettato le fondamenta del grande rinnovamento stilistico e coreografico che ha coinvolto la danza spagnola negli ultimi decenni. Per un incredibile incrocio di percorsi umani e artistici, il personaggio di "Antonio" da vecchio è interpretato in questa sorta di "Opera Flamenca" dal grande Paco Romero, il maestro di Antonio Marquez stesso e a sua volta allievo di Antonio Ruiz; anche grazie a questo tocco, l'interpretazione di Marquez è semplicemente indimenticabile per passione interpretativa e coinvolgimento emotivo.
Com'è stato detto in Spagna, il "duende", lo spirito sottostante ad ogni vera interpretazione flamenca, sembra toccare qui con il suo vivo fuoco tre generazioni di straordinari artisti. La traiettoria artistica di Ruiz viene ricostruita con passione e affetto a partire da un effervescente caffè di Siviglia, passando per le esperienze americane e cinematografiche, mostrando la sua passione per l'insegnamento della sua arte che ha potuto mettere a profitto dopo il ritorno in Spagna nel periodo in cui fu direttore artistico del Ballet Nacional. Le musiche hanno in questo spettacolo un ruolo centrale: oltre a pezzi di flamenco puro come la coreografia del poema di Lorca "Prendimiento de Antoñito el camborio", o le danze condotte al solo suono di tacchi e nacchere, emergono brani selezionati tra il meglio della musica classica spagnola: "Leyenda" di Bacarisse; "Sonata" di Padre Soler, "Sevilla" e "Córdoba" di Albéniz, il "Zapateado" di Sarasate e "La leyenda del beso" di Soutullo y Vert. COMPAÑIA ANTONIO MARQUEZ Fondata nel 1995 con l'intento di recuperare, potenziare ed approfondire le autentiche radici del Baile Español, la Compagnia ottiene immediato successo in patria, dove presenta nelle maggiori città spettacoli di grande interesse: "Movimiento Perpetuo", spettacolo di debutto (Siviglia, '95); "Reencuentros" del '96 (coreografia di José Granero e musica di Emilio de Diego, debutto a Valencia in dicembre); "Il Cappello a tre punte" di Manuel de Falla nel '97, che inaugura il Teatro Real de Madrid. Altri importanti riconoscimenti attendono Márquez sia in Spagna che in Italia nel 1998, mentre la Compagnia continua a rappresentare "El Sombrero de Tres Picos" in una nuova produzione, toccando importanti festival quali "Madrid en Danza", Sintra in Portogallo, il Festival de Jerez, Barakaldo e così via.
Ma il riconoscimento più bello del '98 è senz'altro la "Mención de Honor en el Libro de Oro de la Historia del Ballet de Cuba", per la sua brillante esibizione al 30° Anniversario del Festival de L'Avana. Nel 2000 la Compagnia è in tournèe tra Svizzera, Italia, Grecia, Portogallo, Giappone, Panama, Francia e Spagna. Mentre altri importanti premi di danza le vengono assegnati, la Compagnia arriva all'Opéra di Parigi con "Reencuentros", "Zapateado" e "Movimiento Flamenco", ottenendo grande successo di pubblico e di critica.
Anche il 2001 si apre con un grande tour internazionale che comprende Italia, Portorico, Brasile e Ungheria. Nel dicembre dello stesso anno, dopo vari mesi di preparazione, debutta al Teatro di Madrid "Boda Flamenca" con musica di Diego Franco e coreografia di Antonio Márquez, Matilde Coral e Currillo, riscuotendo un grande successo di critica e pubblico. Subito dopo la compagnia parte per una tournée in Israele, Budapest, Francia e Montecarlo, partecipando all'opera "Il Barbiere di Siviglia". Nel gennaio 2002, grazie all'enorme successo ottenuto nel 2001, la Compañia Antonio Márquez è nuovamente invitata dall'Opéra National de Paris-Opera de Bastille.
E ancora una volta il consenso del pubblico e della critica è stato sorprendente. Forte di questo risultato, il 28 gennaio 2002 la Compañia Antonio Márquez ha iniziato una lunga tournée negli Stati Uniti, su invito della Columbia Artists Management. La Compagnia ha poi fatto tournèe in Brasile, Italia, Francia e Spagna, dove è stata ospitata nuovamente dal Teatro Real di Madrid, nel dicembre 2002, con il programma "Carmen" e "Boda Flamenca". Nel marzo 2003 ottiene il Primo Premio all'interno del Festival Internacional de Danza di Jerez. Da quell'anno diviene Compagnia residente della Comunidad de Madrid a Villaviciosa de Odón Nell'anno 2005 fa tournee nuovamente in Italia, Spagna ed in Giappone con lo spettacolo "El Sombrero de Tres Picos" di Manuel de Falla e "Bolero" di Ravel, ottenendo dovunque grande successo ed in Spagna il Premio della Critica come i due migliori spettacoli all'interno del Festival di Jerez.
In Italia Antonio Marquez viene insignito del Premio Positano "Leonid Massine" per l'arte e la danza con la motivazione"Anche il flamenco ha la sua Stella" Nello stesso anno debutta al Teatro di Madrid la sua nuova creazione "La Vida Breve" da Manuel de Falla Nel 2007 la Compagnia arriva nuovamente in Italia portando in scena"Giuseppe Verdi" con l'Orchestra del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, diretta dal M° Hirofumi Yoshida. Nel corso del 2008 la Compagnia si è esibita al Festival di Jerez ed in alcuni dei più prestigiosi festival di danza d'Italia, tra i quali ricordiamo Invito alla danza a Roma, La Versiliana, E' Grand'Estate a Parma, Taormina Arte e Vignale Danza, ed in Brasile e Giappone.