Il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, si è recato ieri nel palazzo del Senato di via santa Chiara a Roma, per un vertice con i deputati e i senatori eletti nelle regioni centrali. Insieme a lui una numerosa rappresentanza degli amministratori che si sono ritrovati nel “Patto di Cagli”, la piattaforma programmatica che rivendica al Governo “risorse e considerazione” per i territori che primeggiano nelle classifiche del Bil (Benessere interno lordo) e delle “amministrazioni virtuose”, ma che rischiano di ritrovarsi schiacciati tra i ricatti del Nord e i mali irrisolti del Sud.
“Siamo qui per dare solidità e concretezza al movimento insieme ai nostri parlamentari - ha dichiarato il presidente della Provincia di Firenze -. Dobbiamo costruire un nuovo modello dove le regioni del Centro Italia possano dire la loro su importanti questioni come federalismo fiscale, scuola, sanità, crisi economica e sulla programmazione delle risorse europee 2013-2020”. Durante l’incontro romano sono stati delineati anche i prossimi obiettivi: “A maggio, in Umbria, organizzeremo gli “stati generali” del Centro Italia.
Che saranno aperti alle associazioni di categoria, alle organizzazioni sindacali, alle università e a tutte le espressioni della società”. Concetti condivisi anche dal vicepresidente del Senato Vannino Chiti, che ha auspicato, sui temi sottolineati, “il coordinamento dei gruppi parlamentari”. E ribaditi, tra gli altri, dal presidente di Confindustria di Pesaro Urbino Andrea Ugolini (“lavorare per creare un movimento d’opinione dalla base, con il contributo delle associazioni di categoria e delle espressioni della società civile”) e dai deputati Oriano Giovannelli (“la questione Centro Italia non va intesa come battaglia partigiana, ma si riferisce a un problema generale”) e Massimo Vannucci (“i dati della Ragioneria dello Stato dimostrano che non si investe sull’area del Centro: presenteremo una mozione parlamentare”).
“La coperta è corta – ha concluso Matteo Ricci, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino -. E noi non vogliamo continuare a scoprirci”.