Una di queste mattine accompagno mia figlia a scuola con la macchina. Il percorso non è molto lungo ma in salita e piuttosto inquinato dai tubi di scappamento e un po’ per questo un po’ per pigrizia, un po’ perché sempre in ritardo preferisco farlo in macchina. Arrivo davanti a scuola i vigili mi chiedono i documenti della macchina e scoprono che non ho fatto la revisione. Multa e sequestro del libretto. Certo – penso - sono stata proprio una sciocca pigra non ecologica a venire in macchina e mi sta bene.
Chiedo ai vigili che cosa devo fare per riavere il libretto e loro mi rispondono, in modo un po’ incerto e dando due versioni leggermente diverse, dato che erano in due, che devo chiamare la motorizzazione e fissare un appuntamento per la revisione. Chiedo loro se hanno il numero che devo chiamare. Il numero non ce l’hanno perché quello che hanno loro non si può dare ai cittadini ma è una loro esclusiva. Capisco. Mi lasciano lì con una multa da 170 euro, la macchina senza libretto e le idee un po’ confuse. Torno a casa cerco nell’elenco telefonico Motorizzazione Civile e nessun risultato, cerco Ufficio della Motorizzazione e nessun risultato.
Chiamo il centralino dei vigili che mi suggerisce di cercare il numero su internet. Per fortuna mi funziona la connessione e pare sia un dovere disporne dato che i canali tradizionali non funzionano. Chiamo per giorni disperatamente il numero a tutte le ore colpevolizzandomi perché non trovo mai l’ora giusta e il numero è sempre occupato. Chiamo ancora i vigili dicendo che loro hanno il diritto di punire il cittadino ma anche il dovere di metterlo nelle condizioni di rimediare e informarlo dettagliatamente sui passi che deve fare e aggiungo che mi viene voglia di incatenarmi in piazza della Signoria.
E la signora del centralino della Polizia Municipale di Firenze mi risponde abbastanza paziente che non è in Piazza della Signoria che mi devo incatenare perché la Motorizzazione è un organismo statale e non comunale. Mi rassegno, parlo con un po’ di amici e capisco che devo andare a prendere di persona l’appuntamento per la revisione anche se l’ufficio si trova fuori città e non posso usare la macchina. Andrò in autobus, penso. Invece stamattina c’è per caso mio padre che abita a Siena, ed è disposto ad accompagnami all’ufficio con la sua macchina.
Appena arrivati facciamo la fila allo sportello che porta la scritta Prenotazione revisioni, dove ci dicono di andare a ritirare un modulo ad un altro sportello ma soprattutto ci informano che DA UN MESE I TELEFONI DELLA MOTORIZZAZIONE CIVILE DI FIRENZE SONO ROTTI E NON FUNZIONANO e che i dirigenti non riusciti a risolvere a un così grave problema. A questo secondo sportello ci danno un modulo e un bollettino - da 45 euro - da pagare alla posta che si trova a un paio di chilometri di distanza.
Per fortuna mio padre ha tempo mi porta alla posta e mi riporta nell’ufficio. Lì fisso finalmente la data per la revisione. Mi chiedo perché i vigili non hanno un prestampato con le tappe che un cittadino deve seguire per rimediare al proprio sbaglio? Perché il numero di telefono della motorizzazione è così difficile da trovare e quando si è trovato non funziona? Perché i dirigenti non si adoperano affinché un mese, anzi un giorno basti a riparare un guasto così ? Come fa un anziano nella mia situazione ma solo a farsi a piedi tutto il tragitto fino alla posta e ritorno? Forse è per lo stesso motivo per cui non ci sono quasi più sale d’aspetto, o toilettes nelle stazioni, non ci sono più le cabine telefoniche né la geografia tra le materie di scuola.
E’ tutto più individuale, più ignorante, più facile solo per chi dispone di mezzi, più triste insomma. di Anna Aurigi