Controlli su 116 attività di autodemolizione, raccolta e trattamento di rifiuti

La Prefettura di Firenze ha fatto un monitoraggio per verificare il rispetto delle norme antincendio. Censite tutte le attività di autodemolizione e smaltimento rifiuti della provincia. Sanate le situazioni di irregolarità. Interessati anche VVF e Arpat.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 gennaio 2010 15:10
Controlli su 116 attività di autodemolizione, raccolta e trattamento di rifiuti

Per evitare che possano ripetersi incendi come quelli avvenuti alla Gawi di Borgo San Lorenzo, che hanno messo a rischio l'incolumità delle persone e inquinato l'ambiente circostante, la Prefettura di Firenze ha avviato un'indagine sulle attività di autodemolizione e smaltimento rifiuti della provincia per verificare che fossero in regola con la norme antincendio. Risultato: ben cinque ditte non erano in possesso della certificazione prevista. La ricognizione, che ha preso avvio in settembre e si è conclusa ora in gennaio, ha interessato 116 imprese di autodemolizione, raccolta e trattamento di rifiuti di tutta la provincia di Firenze per conoscere, in base al tipo di sostanze trattate (carta, imballaggi, materiali ferrosi, plastica, laterizi, tessili, legno, indumenti, pneumatici), quali fossero le situazioni più critiche, non solo in caso di incendio ma anche per le possibili infiltrazioni nel terreno e nelle falde acquifere del materiale stoccato nei depositi.

Da questa prima indagine l'attenzione si è concentrata su 22 soggetti più a rischio: due sono risultati in possesso del certificato antincendio, 5 hanno avviato la procedura per ottenere questo attestato, mentre per altri 5 è emersa una situazione di irregolarità per non aver fatto domanda. Le altre dieci hanno dichiarato di trattare materiale in quantità tale da non doversi dotare del certificato prevenzione incendi, previsto dalla legge solo al di sopra di una certa soglia. I risultati dell'indagine sono stati trasmessi ai Vigili del Fuoco che avvieranno comunque una serie di controlli su tutte le aziende interessate per monitorare e aggiornare costantemente la situazione.

Verrà interessata anche l'Arpat per le eventuali iniziative sul fronte della sicurezza ambientale. Per ben tre volte in un anno e mezzo (il 20 febbraio e 7 agosto 2008 e l'11 luglio 2009), nel deposito dell'azienda borghigiana Gawi si sono sviluppati roghi di vaste proporzioni con pesanti ripercussioni nell'area circostante, tanto da indurre il sindaco, in occasione dell'ultimo episodio nel luglio dello scorso anno, a sospendere l'attività della società e a vietare il consumo dei prodotti agricoli coltivati nella zona.

Lo spegnimento di quell'incendio richiese l'impiego di decine di squadre di Vigili del Fuoco, provenienti anche da altre province, e soltanto il loro impegno ha evitato che le fiamme si propagassero agli insediamenti industriali confinanti con conseguenze imprevedibili per l'incolumità delle persone. Un incendio analogo è divampato il giorno successivo a Roma in una grande autodemolizione nei pressi del parco della Caffarella, dove andarono a fuoco migliaia di veicoli. "Grazie a questa indagine - ha spiegato il prefetto Andrea De Martino - disponiamo ora di una fotografia accurata che ha già permesso di intervenire sulle situazione di irregolarità e che farà partire a breve una serie di ispezioni ad ampio raggio".

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza