Ugo Pagliai e Paola Gassman portano in scena l'Enrico IV di Pirandello

Debutta a Firenze l’Enrico IV con Ugo Pagliai e Paola Gassman; è il primo spettacolo del trittico pirandelliano proposto dal Teatro della Pergola, seguiranno a febbraio "Pensaci, Giacomino!" e a fine marzo "Non si sa come".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2010 16:26
Ugo Pagliai e Paola Gassman portano in scena l'Enrico IV di Pirandello

Enrico IV di Luigi Pirandello è da sempre considerato una grande prova d’attore nella quale si sono cimentati tutti i maggiori interpreti italiani, da Romolo Valli, a Salvo Randone, da Giorgio Albertazzi a Giulio Bosetti. Diretti da Paolo Valerio, Ugo Pagliai e Paola Gassman propongono dalla scorsa stagione una nuova versione della commedia scritta nel 1922 per Ruggero Ruggeri che vide il suo debutto a Milano al Teatro Manzoni. Un testo classico di grande attualità, innanzitutto per la parola 'amore' quasi mai pronunciata ma che è sottesa in tutto il testo, quasi che la follia nasca proprio dalla mancanza d’amore e ne indichi con lucidità le ragioni alte del percorso mentale e scenico.

E poi per il rapporto parallelo tra normalità e follia dove il diverso viene considerato con sospetto in un villaggio globale omologato verso il basso che tende ad emarginare il diverso, il folle e per stretta analogia il poeta, l’innamorato, l’artista. Teatro nel teatro è l’invenzione di questo testo, in cui un uomo vittima della follia, tornato savio dopo dodici anni, sceglie di fingersi ancora pazzo incapace di reinserirsi in una realtà troppo mutata, soffocante e falsa. Questa in breve la trama.

Un borghese romano durante una battuta di caccia nella quale impersona il re Enrico IV, insieme a Matilde Spina, donna di cui è innamorato, ed al suo rivale in amore Belcredi, batte la testa cadendo da cavallo rimanendo imprigionato nel suo personaggio. Da quel momento diventa per tutti Enrico IV e si ritira a vivere in un esilio volontario insieme a quattro servitori che si prestano al gioco nel ruolo di consiglieri segreti, portando avanti una sorta di rappresentazione che con il tempo diventa una normale quotidianità, soprattutto quando con il passare degli anni comprende che Belcredi lo ha fatto cadere intenzionalmente per rubargli l'amore di Matilde; decide così di fingersi ancora pazzo per non voler vedere la dolorosa realtà. Dopo venti anni dalla caduta, Belcredi, Matilde e la figlia Frida vanno a trovare Enrico IV accompagnati da uno psichiatra interessato a questo strano caso di follia.

Secondo il medico, l'unico sistema per guarire la pazzia del re Enrico è fargli vivere di nuovo il momento dell'incidente, ricostruendo la stessa scena di venti anni prima e quindi ripetendo la caduta da cavallo. Si dà così inizio alla rappresentazione (nella rappresentazione) ma al posto di Matilde recita la figlia. Enrico IV si ritrova così di fronte la ragazza, che è esattamente uguale alla madre da giovane, la donna che aveva amato e che ama ancora. Ha così uno slancio che lo porta ad abbracciare ragazza, ma Belcredi si oppone, così Enrico sguaina la spada e lo trafigge ferendolo a morte.

A questo punto per sfuggire alle conseguenze del suo gesto, rimane definitivamente imprigionato nella sua pazzia. "Questo nostro Enrico IV di Pirandello – sottolinea il regista Paolo Valerio - vuole raccontare questo stato d’animo personale e universale. La storia di un uomo strano, forse troppo sensibile che si rifugia nella pazzia per non affrontare un mondo cinico e meschino. La storia di un uomo, che ci parla guardandoci negli occhi, dentro agli occhi, dentro al cuore. Un uomo solo che rappresenta la nostra solitudine, la paura di vivere, la paura di amare". Dal 19 al 24 gennaio 2010.

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