Ancora un capodanno alla Pergola in compagnia della grande tradizione teatrale dei De Filippo, in uno spettacolo interpretato e diretto da Luigi De Filippo: "La fortuna con l’effe maiuscola". A distanza di quasi 70 anni, la fortunata commedia che portò Eduardo e Peppino De Filippo al trionfo nazionale, torna a far sorridere le platee affollate di tutta Italia, varcandone anche i confini, nella versione diretta ed interpretata da Luigi De Filippo affiancato da undici giovani attori. Una messa in scena divertente ed umanissima che mette in risalto una delle caratteristiche più preziose del Teatro dei De Filippo: l’umorismo.
Umorismo che rappresenta la parte agra, la parte amara di una comicità tutta napoletana che ci diverte e ci appassiona facendoci sorridere ma anche raccontandoci la fatica di vivere, attraverso un Teatro sempre attuale. A Luigi De Filippo va infatti il merito di rappresentare un classico del teatro napoletano senza perdere di vista i tempi difficili in cui viviamo. Rileggendo il passato l’artista sottolinea l’amarezza di una città, e di un intero paese, che ha rinunciato alla sua matrice ironica e solare per naufragare nel deserto della leggerezza. La fortuna con l’effe maiuscola è quella inattesa che capita al protagonista della commedia, un uomo perseguitato da un destino avverso e beffardo, che vede all’improvviso illuminare la sua misera vita dall’eredità di un parente emigrato in America.
Eredità che però ha come condizione di essere assegnata per intero al poveretto solo se lui non avrà figli. In caso contrario il ricco patrimonio andrà al figlio. Il pover’uomo, che ignorava la possibilità di ricevere il lascito, un figlio ce l’ha. Lo ha appena riconosciuto, costretto dalla miseria, in cambio di un modesto compenso che lo avrebbe aiutato a liberarsi dai debiti. E così, da questo impedimento, nascono gli equivoci e le disavventure tragicomiche della commedia, metafora di una società che si trasforma. Luigi De Filippo ripercorre la storia del suo incontro con lo spettacolo: “Questa commedia io l’ho vista nascere.
Mio padre Peppino e mio zio Eduardo la recitarono per la prima volta al Teatro Quirino di Roma nel 1942 e fu un autentico trionfo.Avevo 12 anni e mi aggiravo fra le quinte e gli scenari in palcoscenico come affascinato ed incantato dalla magia della finzione scenica. Ero allora piuttosto chiuso di carattere e timido. Mio padre quindi per aiutarmi a guarire e a superare questa mia timidezza, mi disse: ‘Se questa sera entri in scena con gli altri attori, ti regalo cinque lire!’ Considerate che le cinque lire di allora erano una discreta cifra per un ragazzo.
Io ci pensai su e poi decisi di accettare. E così, quella sera, entrai in scena con gli altri attori. Fu il mio debutto in Teatro. Mio padre, soddisfatto, mantenne la promessa e mi pagò le cinque lire! Ancora un giorno, mentre mio padre recitava ‘La fortuna con l’effe maiuscola’, incantato e affascinato com’ero dal mondo del Teatro gli domandai: ‘Ma secondo te cos’è il Teatro?’ E lui mi rispose ‘Il Teatro è il racconto della lotta quotidiana che fa l’uomo per dare un senso alla propria esistenza’.
È una definizione che ho sentito ripetere spesso in famiglia. L’amore, la gelosia, l’invidia, la voglia di potere. Tutti i sentimenti che sono nel nostro cuore, noi De Filippo li abbiamo portati sulla scena con ironia e riflessione. E ne abbiamo fatto Teatro. Il nostro Teatro.”
Le recite delle domeniche 27 dicembre e 3 gennaio sono alle 15:45. La recita del 31 dicembre è alle 20:30 con sipario alle 20:45 precise. Mercoledì 6 gennaio la recita è in serale alle 20:45. Prezzi biglietti interi: Platea: 27 più 3 (diritto di prevendita) 30 euro. Posto Palco: 20 più 2 (diritto di prevendita) 22 euro. Galleria: 12 più 2 (diritto di prevendita) 15 euro. Spettacolo del 31 dicembre, ore 20:30: platea 50 euro, posto palco 33 euro, galleria 22 euro.