Marco Cordone (Lega Nord), ha presentato il seguente testo in Provincia:
Con la chiusura del Museo del Ciclismo "Gino Bartali" Firenze offende la memoria di uno dei suoi più grandi figli dell'epoca moderna, il più grande campione dello sport fiorentino, Gino Bartali. Gino Bartali è come Fausto Coppi; le sue imprese lo hanno reso immortale (vedi la vittoria al Tour de France del 1948 che evitò una vera e propria rivoluzione nel nostro Paese). Non si può risolvere tutto con un anonima gara d'appalto e la Provincia di Firenze, ente compartecipe al Museo del Ciclismo deve fare la propria parte, la memoria di Gino Bartali vale ben più di una gara d'appalto. Ricordo infatti che in data 17 dicembre 2009, rispondendo ad una mia interrogazione del 17 novembre dello stesso anno la Giunta dicharò che l'ente Provincia per le proprie competenze, avrebbe dato il proprio apporto per riportare il Museo del Ciclismo intitolato al grande Gino Bartali al suo ruolo.Pertanto in data odierna ho ripresentato una domanda di attualità per sapere se l'Amministrazione Provinciale fiorentina intenda fare ulteriori passi per far riaprire il Museo del Ciclismo e conseguentemente onorare adeguatamente la memoria del grandissimo campione fiorentino del Ponte a Ema. Mentre a Castellania, pochi giorni fa, per la precisione il 2 gennaio si è celebrato con grande partecipazione il cinquantesimo anniversario della morte di Fausto Coppi, a Firenze, con la chiusura del Museo del Ciclismo "Gino Bartali" si disonora la memoria del grande Gino, che, mi sembra di vederlo, direbbe da grande "toscanaccio": "Gliè tutto sbagliato, gliè tutto da rifare!" spero che la Provincia di Firenze e il suo Presidente Andrea Barducci diano l'esempio e cerchino di sbloccare la situazione.
Caro Gino, meritavi la sepoltura nel tempio ove sono sepolti i grandi italiani, "Santa Croce" e invece ti hanno chiuso anche il Museo del Ciclismo, a te intitolato.