Saldi al via in tutto il territorio regionale. Giovedì 7 gennaio partirà infatti ufficialmente in Toscana la corsa allo “shopping al ribasso” che si protrarrà fino al 7 marzo. Due mesi su cui i commercianti locali fanno grande affidamento, visto l’andamento fortemente negativo delle vendite autunno-inverno che ha comportato ampie giacenze e quindi, per i consumatori, un’odierna vasta gamma di opzioni d’acquisto. Come gli oltre 15 milioni di famiglie italiane, anche le famiglie fiorentine e toscane acquisteranno merce scontata, sostenendo una spesa media compresa tra 350 e 400 euro.
Questo, sommato ai tassi di sconto che verteranno mediamente attorno al 40%, giustifica previsioni ottimistiche sull’andamento dei saldi (introiti stimati per quasi 500 milioni di euro in Toscana, con un incidenza di circa il 20% sul fatturato annuale delle singole imprese). Il forte ritardo della data d’inizio rispetto a quella “canonica” del 2 gennaio seguita dalle maggiori città italiane sta, però, penalizzando i commercianti toscani. “Una settimana di ritardo - spiega Fabio Masini, responsabile Attività economiche per Confartigianato Imprese Firenze - comporta certamente un affievolirsi della domanda potenziale perché è facile che la richiesta si sposti altrove, in città che, a distanze non eccessive, già garantiscono prezzi al ribasso”.
Confartigianato Imprese Commercio lancia pertanto una proposta forte alla Regione Toscana: adottare come data di inizio saldi il 27 dicembre, già a partire dai prossimi saldi invernali. "È importante dare un segnale di sostegno alle imprese in un momento economico così difficile, creando occasioni di incremento vendite o a rendendo più accessibili quelle opportunità, quali i saldi, che già esistono" conclude Masini.