Dopo il recente articolo che ha presentato la tesi ed il progetto esposto sul web dall'Energy Manager fiorentino Marco Catellacci e che ha incuriosito i nostri lettori, la parola passa ai fisici che intervengono sugli aspetti scientifici e pratici del sistema.Spiegano Ruggero Vaia, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche della sede di Sesto Fiorentino e Riccardo Maciocco, entrambi fisici, che "Occorre avere chiari alcuni concetti e fatti basilari per affrontare il problema in modo corretto. I concetti sono quelli di energia e vettore energetico.
Ad esempio sono vettori energetici l'idrogeno (producibile dalla rottura della molecola d'acqua, ma attualmente è più economico produrlo dal metano), la benzina e il gasolio (ottenuti raffinando il petrolio, prodotto dall'energia del sole tanti tanti anni fa). L'ossidrogeno o HHO non fa parte del comune linguaggio della scienza chimica (che dice "miscela di idrogeno e ossigeno gassosi") ed è meglio starne alla larga perché...
scoppia! Come ben sa chi nel laboratorio del liceo ha fatto l'esperimento dell'elettrolisi.
I fatti sono i principii della termodinamica, il primo, detto principio di conservazione dell'energia e il secondo, detto principio di non diminuzione dell'entropia. Sono fatti nudi, i più solidi che l'uomo conosca; sono chiamati principii perché sono universali: in nessun settore, su nessuna scala di energia, spazio, tempo ne è mai stata misurata una violazione.
In particolare il secondo principio implica che per produrre un vettore energetico si spende più energia di quella che il vettore restituisce, perché una parte viene necessariamente "sprecata" nella produzione del vettore"."Le principali differenze tra idrogeno e benzina (o gasolio, metano,...) sono:- L'idrogeno è più efficiente come combustibile dei prodotti petroliferi, ossia la quantità di energia prodotta per unità di massa è molto maggiore: per questo i razzi nello spazio ci si mandano con l'idrogeno e non con la benzina verde.- L'idrogeno non è presente in natura come il petrolio e gli altri combustibili fossili (carbone, metano, ...).Dunque, se prendo un bel boccione di idrogeno prodotto esternamente al veicolo e l'aggiungo alla benzina, è certo che posso ottenere maggiore energia dal motore e maggiore resa.
Ma se autoproduco l'idrogeno sul veicolo, come con il "kit H1(?)" Userò parte dell'energia della benzina per produrlo e poi lui me ne renderà meno, quindi alla fine si avrà una perdita netta di energia per la propulsione. Quanto sopra non è opinabile". In merito all'ambiente Social in cui la discussione sull'argomento si è poi alimentata arricchendosi di commenti, i fisici sottolineano che "Si possono dire cumuli di sciocchezze senza ottenere alcun risultato se non quello di rendere alcune persone più confuse, altre più arrabbiate e altre più scettiche. E' fondamentale che chi fa informazione sia cosciente di questo".
I fisici segnalano ai lettori di Nove un sito didattico "Dove la bufala dell'ossidrogeno da trazione viene ottimamente spiegata a chi abbia conoscenze scientifiche liceali: sono riportati significativi esempi e la similitudine con il caso presente è strabiliante".