I dipendenti dei servizi socio assistenziali e educativi del Mugello sono in stato di agitazione per rivendicare i propri diritti e difendere i servizi per minori, famiglie ed anziani in stato di bisogno. I servizi oggetto della mobilitazione sono l’assistenza domiciliare, l’assistenza educativa scolastica - supporto educativo ad alunni diversamente abili e con disagio - ed educativa domiciliare, gestiti dalla Società della Salute Mugello e appaltati al Consorzio COMUNICO. Su questi servizi lavorano circa 80 lavoratori, tra assistenti ed educatori, che da anni subiscono problematiche che si sono acuite con la costante riduzione delle risorse messe a disposizione, alla quale non corrisponderebbe però un effettivo calo dei bisogni da parte della popolazione, le cui difficoltà sono in costante aumento.
"I margini di trattativa con le aziende aggiudicatarie dei servizi si sono sempre più ristretti e le soluzioni a tali problematiche risultano difficili, se non impossibili, in sede di trattativa aziendale. Chi lavora sui servizi domiciliari, ad esempio, non percepisce la piena retribuzione per i tempi di spostamento tra un utente e l’altro e questo genera, in un territorio vasto come il Mugello, centinaia di ore di lavoro ogni anno che i lavoratori fanno a titolo gratuito. Se poi il servizio, nel corso dell’anno, viene diminuito e ci sono meno ore di assistenza domiciliare o educativa, si tagliano le ore di lavoro e la retribuzione senza nessun preavviso e senza nessuna trattativa sindacale.
Per questo servono, a nostro avviso, fasi di contrattazione di anticipo tra Organizzazioni sindacali e stazioni appaltanti prima della stesura dei capitolati e fasi di confronto intermedie, per affrontare i problemi prima che vengano scaricati su lavoratrici ed utenti dei servizi. Sulla scuola invece avviene che, quando un alunno in carico al servizio si ammala, l'educatore, pur avendo un contratto in essere, viene sospeso dal lavoro con conseguente taglio della retribuzione".
Questi sono soltanto alcuni dei punti sui quali, Funzione Pubblica CGIL, insieme ai delegati, ha elaborato in un Documento rivendicativo ed una bozza di accordo che tengono conto dell’esperienza diretta di lavoratrici e lavoratori e sottoposto alle aziende coinvolte che alla Società della Salute in qualità di stazione appaltante. "Vogliamo che le richieste di questi lavoratori vengano ascoltate e che tali problematiche trovino soluzione nei prossimi capitolati di gara che dovrebbero essere pubblicati a giorni sulla piattaforma Estar.
Nonostante la discussione sia stata da noi avviata molti mesi fa, ci troviamo ad oggi in assenza di risposte da parte della Società della Salute e dai Comuni che la compongono. Abbiamo anche cercato di far attivare un tavolo di trattativa presso Estar dalla Società della Salute, ma questa richiesta non ha trovato riscontri. Va precisato che in altri territori della Città Metropolitana queste nostre proposte sono state quantomeno prese in considerazione e, in alcuni casi, hanno trovato soluzioni positive".
"Proprio con le lavoratrici e i lavoratori Arca, azienda capofila con circa 70 lavoratori sul territorio del basso Mugello, nel corso delle assemblee sindacali, abbiamo deliberato la proclamazione di stato di agitazione e abbiamo convocato Arca, Società della Salute Mugello e Unione dei Comuni per il tentativo di conciliazione alla Prefettura di Firenze. L’incontro ha avuto luogo il 14 dicembre. In quella sede abbiamo ottenuto una positiva apertura sul tema della Educativa scolastica da parte del Presidente della SDS Roberto Izzo, con un prossimo incontro fissato per il 29 dicembre presso la Società della Salute, che ci auguriamo possa concludersi con un accordo.
Purtroppo non possiamo dire lo stesso per quanto riguarda le nostre rivendicazioni sui temi dei servizi domiciliari ed educativi domiciliari. Per questo l’incontro si è chiuso con un mancato accordo e dovremo proseguire con la mobilitazione. Il 28 dicembre alle 12 terremo un’assemblea/presidio a Borgo San Lorenzo in via Togliatti, dinanzi alle sedi di Società della Salute e Unione dei Comuni. Se, con l’uscita dei nuovi appalti, dovessimo trovarci ad affrontare le medesime problematiche che i lavoratori hanno già vissuto in questi ultimi anni, proseguiremo con lo sciopero e le vertenze legali".