L’assemblea dei soci di ChiantiBanca, riunita oggi al Mandela Forum di Firenze, ha approvato il bilancio dell’esercizio 2017, chiuso con un utile netto di 2,072 milioni. Non si può pronunciare la formula dell’unanimità, solo perché una socia giunta in ritardo ha preferito l’astensione per correttezza formale.
Procede così il programma di adesione al gruppo bancario Iccrea avviato con l’assemblea del 10 dicembre scorso. Il piano inviato alla Bce -per la sua approvazione entro il 25 agosto- è imperniato sul patto di coesione sottoscritto da 145 banche, per regolare la vita operativa sulla base della reciproca fiducia. Tutte le bcc aderenti, infatti, si offrono garanzie incrociate, che danno vita in questo modo al 4° gruppo bancario, grazie a 2.493 filiali, 757.000 soci e 3.600.000 clienti. A dicembre Chiantibanca si riunirà nuovamente in assemblea per approvare il contratto di garanzia che, dal 1 gennaio 2019, darà vita a un’entità da € 3,3 miliardi di capitale e 12 miliardi di patrimonio.
“Tra pochi mesi dunque si completa l’originale processo di aggregazione della nuova Iccrea Banca -ha spiegato ai soci il presidente del CdA, Cristiano Iacopozzi- Negli ultimi 10 anni, i peggiori della storia economica nazionale, la nostra banca ha continuato a supportare la ripresa del territorio. Questo nonostante i crediti deteriorati accumulati e le manovre di consolidamento raccomandate dagli organi regolatori. Ma mai scaricandone i costi sui soggetti più deboli. Le Bcc vivono una peculiare transizione, in cui per il credito cooperativo italiano si sforza a tutti i costi di conciliare lo spirito originario con le modalità operative dettate dalla Bce.
La nostra diversità bancaria continuerà a restare al servizio del mercato, perché ne valorizza il pluralismo economico. Nel 2018 l’applicazione di nuovi principi contabili impone ancora più stretti requisiti ai soggetti operanti. Eppure le Bcc continuano a incrementare la propria quota di mercato, a consolidare le proprie strutture, a sostenere l’economia dei territori, garantendo credito alle imprese e condizioni agevolate ai propri soci”
“Abbiamo agito con grande impegno – le parole del presidente Cristiano Iacopozzi - affinché ChiantiBanca fosse riconosciuta stabilmente e inconfutabilmente dalle comunità locali quale attore della vita quotidiana dei rispettivi territori e soprattutto quale intermediario capace di soddisfare le esigenze delle famiglie e delle piccole imprese locali. Il nostro modello cooperativo, che si rafforzerà con l’ingresso nella holding di Iccrea, nasce per venire incontro alle esigenze e valorizzare gli interessi dei soci, dei collaboratori, dei clienti e del territorio, sulla base di una visione solidaristica del mercato che non nega il profitto, ma lo integra con obiettivi di responsabilità sociale: la banca svolge un ruolo diretto di stimolo per l’economia, impiegando le risorse finanziarie a tutto vantaggio del territorio nel quale raccoglie”.
“ChiantiBanca nel 2017 si conferma la prima bcc toscana per dimensioni dell’attivo – ha evidenziato Mauro Focardi Olmi, direttore generale- rappresentando oltre il 22,1% della raccolta diretta e il 22,4% degli impieghi verso la clientela di tutte le bcc toscane aderenti alla Federazione: grazie a un attivo che sfiora i 3,3 miliardi di euro, ci confermiamo – seppur in presenza di dati non ancora ufficiali di tutte le altre bcc - tra le prime cinque banche di credito cooperative italiane che entreranno a far parte del Gruppo Bancario di Iccrea Banca.
Dopo il risultato negativo del 2016, le azioni intraprese ci hanno consentito di ridurre i rischi globali – come dimostrato dell’incremento sensibile degli indicatori di adeguatezza patrimoniale – consentendoci di creare le condizioni per ridare slancio a una sana spinta commerciale - come dimostrano le nuove linee di prodotto e il nuovo sistema di istruttoria del credito che velocizza le risposte alla clientela - in grado di far crescere ChiantiBanca su basi solide”.
“Il 2017 si è confermato un esercizio con importanti progressi rispetto a un difficile 2016 -ha proseguito il direttore generale, Mauro Focardi Olmi- I tassi di interesse sono rimasti stabilmente in territorio negativo, complicando la redditività delle banche, ancora parzialmente gravata dai crediti non performing. Una Bcc toscana su quattro chiuderà il bilancio 2017 in passivo. Chiantibanca ne esce in attivo, confermandosi uno dei primi cinque istituti della nuova Iccrea Banca”.
La gestione commerciale di ChiantiBanca si è orientata alla riduzione del rischio di esposizione, con segnali ulteriormente positivi nei primi mesi del 2018. Sostanzialmente stabile il numero di clienti e conti correnti, ma già in crescita negli ultimi mesi, specie a Siena, Firenze e nel Chianti. L’attivo patrimoniale tocca così i 3,2 miliardi di euro, nonostante la riduzione della raccolta diretta, migrata verso il risparmio gestito e la perdita di grandi clienti, anche a causa della burrasca societaria vissuta nel 2017. Ma già nei primi mesi del 2018 la raccolta netta è tornata con il segno positivo. Questo grazie a una migliore salute delle imprese e una maggiore cautela delle famiglie sul mercato dei mutui. Chiantibanca ha comunque aumentato il numero dei clienti affidati, anche se di minori dimensioni rispetto al passato, con minore riguardo per i settori speculativi, in cui si sono concentrate le sofferenze del passato.
“E’ stato importante il supporto patrimoniale di Iccrea -ha spiegato il direttore generale, Mauro Focardi Olmi- che ha fornito a Chiantibanca capitale per € 20 milioni a condizioni convenienti. Di converso a fine dicembre il salvataggio di alcune Bcc ci ha costretto a ridurre l’utile netto atteso. La riduzione dei crediti in sofferenza è la principale sfida del 2018. La gestiremo anche con operazioni di cartolarizzazione a partire da settembre e poi a giugno 2019.
Altro importante sforzo sarà la migrazione informatica della banca sulle piattaforme di Iccrea. Da maggio ci siamo dotati di un nuovo Centro Impresa, per gestire meglio i grandi clienti, ma per estendere successivamente le stesse metodiche anche a clienti di dimensioni minori. Nuovo anche il processo di approvazione delle richieste di finanziamento, grazie alla collaborazione di società specializzate, come Crif. Nel 2018 potremmo ancora dover contribuire al salvataggio di altre Bcc, come preoccupano le attuali voci sul debito pubblico. Ma la nostra banca continua ad essere uno strumento al servizio delle comunità”.
Per ultimo ha preso la parola Matteo Spanò, Presidente della Federazione Toscana delle Bcc: “Dobbiamo continuare ad onorare il nostro scopo istitutivo, quello previsto nell’articolo 2 del vostro statuto, che somiglia molto ai fondamenti dell’Onu. Banca d’Italia ci ha chiesto di dare vita a un gruppo bancario, che ci consenta economie di scala, pur conservando l’autonomia dei territori. Non sempre siamo stati i migliori sul mercato, ma sempre abbiamo saputo ascoltare e servire i nostri clienti.
Faccio perciò i complimenti al CdA e alla direzione di ChiantiBanca, per come hanno saputo gestire un’importante passaggio di crescita e stabilizzazione. Grazie anche per l’aiuto al sostegno del credito cooperativo. Stiamo cercando di migliorare il modello di intervento in futuri crisi, per non gravare troppo sui bilanci delle banche virtuose. Sono certo che il credito cooperativo toscano non sarebbe lo stesso senza ChiantiBanca e siamo contenti di percorrere la strada futura insieme a voi”.
L’assemblea di stamani si è conclusa con la votazione per il reintegro del Consiglio di Amministrazione. I soci hanno espresso gradimento per l’elezione ad amministratore di Stefano Sivieri, unico candidato.