(DIRE) Firenze, 28 ago. - Giusto poche settimane fa parlare di un patto tra il Pd e il Movimento 5 Stelle in Toscana, con le regionali alle porte, andava oltre la fantapolitica. La crisi di governo e la rapida definizione del nuovo quadro politico, ha ribaltato l'assioma: il Pd non esclude più un patto con i grillini anche in terra di Dante. Uno scenario, qui come altrove, aperto direttamente dal segretario, Nicola Zingaretti, nella relazione approvata stamattina dalla direzione. E anticipato dal sindaco di Firenze Dario Nardella nell'intervista pubblicata su Repubblica: un patto con i 5 Stelle "non lo escluderei. Anche se mi sembra prematuro parlarne. Certo più il governo nuovo nascerà su un patto chiaro, più sarà facile trarne vantaggio a livello locale. Andiamo per tappe. Prima una soluzione nazionale, poi potremo parlare con tranquillità anche delle regionali".
Uno schema decisamente rafforzato alla 'Dire' da Valerio Fabiani, tra i referenti dei zingarettiani in Toscana e membro della direzione nazionale del Pd. "Un accordo politico" con il M5S, "il costruire insieme una certa visione del Paese, un'idea di futuro, è valido a tutti i livelli. Certo senza automatismi, però è comunque una sfida da raccogliere. Anche in vista delle regionali in Toscana dobbiamo aprire con serenità e con coerenza un dialogo" con il Movimento 5 Stelle, ragiona. Il tutto, spiega, "coerentemente con quello che abbiamo affermato fin da subito, parlando di un governo fondato su un vero e proprio accordo politico. Non il governicchio istituzionale proposto anche da Renzi per evitare l'aumento dell'Iva e neppure la riedizione del governo giallo-verde strutturato su un contratto".
Ci sarebbe, tuttavia, la fatica nel trovare un'intesa con una forza politica opposta ai 'dem' in alcuni snodi nevralgici e chiave. Due su tutti, prendendo spunto dalle vicende fiorentine, il nuovo aeroporto del capoluogo e il tunnel tav. "Per la verità - afferma Fabiani- sull'aeroporto anche nel Pd ci sono due linee diverse", quella guidata da Nardella per il potenziamento e i no pista della Piana. "Così come penso e spero che si possa trovare una sintesi fra le due posizione interne, credo che con la politica si può lavorare anche ad una sintesi tra partiti diversi".
Detto questo, osserva, parlare di punti specifici "è molto prematuro, visto che non sono stati sciolti i nodi nazionali, tra i quali quelli sulle infrastrutture. Vediamo cosa succede nelle prossime ore". Dall'altro capo del filo, mentre i vertici del M5S toscano preferiscono attendere lo sblocco politico a Roma prima di parlare, un renziano di ferro come Dario Parrini la mette così: "Non si deve escludere nulla. Allo stesso tempo, come ha ricordato Zingaretti, non c'è alcun automatismo, perché la cartina di tornasole sono i programmi.
Si capirà meglio nelle prossime settimane".
Con l'intesa sul governo tra il Pd e il M5S "si sta aprendo un nuovo quadro politico che sarà più chiaro nei prossimi giorni e di cui tenere conto anche in vista delle elezioni regionali. Ma è bene ribadire che le alleanze si fanno a partire dai programmi, che sono la base di ogni coalizione seria, capace di guardare agli interessi e ai bisogni dei cittadini", sottolinea Simona Bonafè, segretaria del Pd in Toscana. "Abbiamo già iniziato a luglio gli incontri con partiti e movimenti civici al fine di costruire una coalizione per il 2020. Continueremo il confronto con tutti e saremo disponibili al dialogo anche con altre forze politiche, per capire se esistano le condizioni di accordi più ampi nella nostra regione, con l'obiettivo prioritario di presentare un programma credibile per il futuro della Toscana a partire dalle infrastrutture e le politiche di sviluppo della regione", aggiunge.(Dig/ Dire)