Firenze- "Come CGIL Toscana abbiamo espresso in tutte le sedi di confronto -afferma un documento della Segreteria della CGIL TOSCANA- il nostro parere positivo e favorevole al Piano con le integrazioni fatte dal Presidente Rossi alcune settimane fa, punto avanzato di sintesi tra esigenze del lavoro, dell’ambiente e di un concetto alto di paesaggio e di beni culturali, frutto di un impegno di anni che ha coinvolto le migliori intelligenze e passioni sul tema. Siamo di fronte al fondato rischio che gli interessi corporativi rompano tale equilibrio, non a favore del lavoro a fronte dell’ambiente sia chiaro.
Il Presidente della Regione si è assunto l'impegno di intervenire nuovamente a difesa dell'equilibrio raggiunto, segnalando la necessità che il livello di mediazione soddisfi le esigenze del Ministero dei Beni Culturali, in modo che la politica regionale possa sostituirsi ai vincoli delle Sovrintendenze.Il Piano Paesaggistico deve prevedere norme cogenti per le rispettive amministrazioni comunali e deve essere condiviso con il Ministero dei Beni Culturali.Le osservazioni tecnico-scientifiche devono rimanere vincolanti nei confronti delle amministrazioni locali, valorizzando ruolo e valore delle competenze specialistiche ed al coinvolgimento dell’intellettualità.
Questo sancisce il ritrovato e rinnovato ruolo di indirizzo e controllo dell’Ente Regione, proprio quel ruolo alto della politica che si vuol recuperare a fronte dei particolarismi territoriali e degli interessi spesso scarsamente preveggenti di gran parte degli imprenditori privati, soprattutto di quanti godono di rendite di varia natura.Il valore di uno sviluppo basato sul rispetto e la valorizzazione del nostro straordinario territorio, che sia lungimirante e non predatorio, che redistribuisca la ricchezza prodotta ai lavoratori ed alle lavoratrici, ai territori direttamente interessati, che non distrugga irreparabilmente l’ambiente ed i beni culturali.
Che indichi una via alta dello sviluppo, basata sul riconoscimento dei diritti dei lavoratori e del diritto a tutti i cittadini del godimento di beni comuni come ambiente e beni culturali. Non si possono più abbattere le vette cimali sopra i 1200 metri. Sotto i 1200 metri non si deve poter aprire una nuova cava senza il parere della Commissione regionale. Si deve lavorare una quota significativa del marmo estratto entro tempi certi in loco, valorizzando l'intera filiera, istituendo un Distretto del marmo apuo-versiliese dotato di strumenti che rendano effettivo il controllo delle attività ed il rispetto delle norme.
Così come è necessario salvaguardare il profilo delle nostre coste e delle aree di rilevante pregio ambientale. Tutto questo colmando alcune lacune e prevedendo precise clausole di salvaguardia per i lavoratori interessati, ribadendo come abbiamo già fatto che non solo dobbiamo difendere tutti i posti di lavoro ma che attraverso questo piano, dobbiamo incrementare il livello occupazionale, il rispetto dell'ambiente e la tutela della salute dei cittadini".“Il Presidente Rossi ha affermato che se in queste ore non sarà trovato un accordo nel suo partito non c’è altra strada che tornare al Piano Paesaggistico già adottato dal Consiglio in prima votazione, quando anche noi di Sel abbiamo votato a favore.
Ovviamente, se così fosse, sarei molto contento di votarlo, come l'abbiamo votato a suo tempo” - dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. “Certo per SEL una convenienza politica gretta, adesso che siamo passati all'opposizione, potrebbe indurre a sperare che le cose vadano male e che il Piano Paesaggistico sia il peggiore possibile, così da poterlo criticare aspramente in campagna elettorale. Ma questo non fa partedella nostra etica e del modo di fare politica che abbiamo scelto di perseguire come Sinistracon una cultura di Governo”. “Attendiamo quindi le ultime vorticose riunioni “democratiche” e il parere del Ministero dei Beni Culturali: se si tornerà alla versione originale, non avrò difficoltà a votare il Piano e a riconoscere la bontà della cosa, anche perché sarà ascrivibile senz'altro al merito del Presidente Rossi, ma anche a quello dell'Assessore Marson, e soprattutto dei tanti cittadini e comitati che si sono mobilitati in queste settimane e si stanno mobilitando in queste ore per salvare i crinali delle Apuane e l’integrità del nostro litorale”. “E un po’ di merito sarà anche di una Sinistra in Consiglio Regionale che è stata sul merito, non si è mai posta sull'Aventino, e ha sempre detto che era disposta a sostenere il Piano se nei contenuti condivisibile.
Vogliamo essere una Sinistra utile, che ormai ha fatto una scelta che non cambierà in ogni caso dopo questa vicenda, ma che deve sempre e comunque porsi l'obiettivo di migliorare i provvedimenti e ottenere risultati concreti a beneficio dei cittadini e dell'ambiente”. “A oggi solo la Puglia, guarda caso con un Presidente di sinistra, ha adottato un piano paesaggistico adeguato al Codice dei Beni culturali: la Toscana perderà quest’occasione di civiltà lasciando campo libero a biechi interessi speculativi o vorrà essere, come in passato è stata, una regione simbolo?” - conclude Romanelli."La Toscana si vanta spesso di essere all'avanguardia in campo ambientale.
La sua immagine, la sua identità e la sua ricchezza economica devono molto alla bellezza del suo paesaggio. Ma tutto questo é reale e meritato oppure è solo abile marketing? Martedì 17 marzo in Regione Toscana si vota il Piano Paesaggistico - un piano partito bene (a luglio) ma stravolto da emendamenti che lo hanno snaturato - e domani è l'ultima occasione per una svolta! Salvaguarderanno l'anima della nostra Regione o si accontenteranno di farla sopravvivere nelle immagini di cartolina?" lo scrive Samuele Segoni, deputato toscano di Alternativa Libera su facebook, dichiarando di aderire all'appello "Non lasciamo uccidere il paesaggio toscano" lanciato da alcune decine di intellettuali affinché non vengano indeboliti dal Consiglio regionale della Toscana alcuni strumenti di tutela.