FIRENZE – Un pacchetto di 180mila euro di cui potranno beneficiare gli apicoltori "nomadisti" toscani, ovvero quei produttori di miele che spostano gli alveari da un posto all'altro in funzione della presenza di piante nettarifere. Lo ha messo a disposizione la Regione, con un'apposita delibera che fa riferimento alla campagna di raccolta 2016-2017.
"Sarà un'ottima opportunità per i tanti apicoltori che praticano la transumanza", sottolinea l'assessore all'agricoltura Marco Remaschi. "L'obiettivo è ampliare la qualità e la varietà delle produzioni, diffondere le api nei territori e favorire la loro insostituibile opera di impollinazione".
Accanto alla qualità è importante, anche grazie alla pratica della transumanza, l'accrescimento della quantità delle produzioni; non solo miele (millefiori, acacia, castagno, erba medica, erica, tiglio, girasole, sulla e melata i più diffusi) ma anche polline (la cui produzione è veramente interessante ed è concentrata soprattutto in Maremma e Lucchesia), pappa reale (Maremma) e propoli, grazie anche all'aumento di interesse per questa attività, in particolare da parte di giovani e di imprenditrici donne.
Per accedere al finanziamento occorrerà la regolare denuncia del numero di alveari. "Sollecitiamo tutti gli apicoltori – ricorda l'assessore - ad assolvere a questo importante adempimento, non solo per evitare le sanzioni, ma anche perché sulla base delle denunce annuali del numero di alveari viene fatta la ripartizione delle risorse comunitarie tra le regioni: più il dato è alto, più finanziamenti arriveranno".
La Regione è da anni impegnata a sostenere gli apicoltori e le associazioni rappresentative anche sul fronte della lotta ad alcune avversità (varroa, vespa velutina e aethina tumida) e contro l'uso indiscriminato di fitofarmaci, insetticidi neonicotinoidi e lotta all'inquinamento. Recenti indagini hanno confermato il danno economico che la produzione agricola sta subendo conseguentemente alla morìa delle api e degli altri insetti impollinatori, negli ultimi anni. Si ricorda il progetto finanziato dalla Regione e portato avanti dalle Associazioni negli anni scorsi sulla salvaguardia della specie autoctona apis mellifera ligustica.