Mercoledì 21 giugno 2017 (alle ore 15.30) al Centro Arte e Cultura di Piazza San Giovanni 7 a Firenze, incontro con Felicia A. Bell, direttrice del Rosa Parks Museum di Montgomery Alabama, dal titolo "I diritti umani inalienabili in un mondo globale". Firenze, la città dei musei, ospita la responsabile di uno dei più importanti centri museali degli Stati Uniti d'America dal punto di vista della tutela dei diritti umani.
Il Rosa Parks Museum di Montgomery Alabama è dedicato a Rosa Parks, "la madre del movimento per i diritti civili americani" perché fu protagonista del primo episodio emblematico della battaglia per porre termine alle discriminazioni razziali: il 5 dicembre 1955, Rosa giovane afro-americana fu arrestata perché si era rifiutata di cedere il posto sull'autobus a un bianco. Ne nacque una campagna alla quale partecipò anche Martin Luther King e che portò un anno dopo la Corte suprema americana a stabilire che le regole segregazioniste dell'azienda dei bus di Montgomery erano incostituzionali.
In ricordo di quell'episodio e come punto di riferimento per l'educazione dei giovani americani fu istituito un museo alla Troy University di Montgomery, oggi diretto da Felicia Bell storica di formazione che è stata fra l'altro direttrice di formazione all'istruzione presso la U. S. Capitol Historical Society di Washington. La dottoressa Bell ha diretto per 20 anni diverse strutture museali ideando e curando mostre itineranti.
Le proteste contro la società di massa, le lotte a favore dell’aborto, del divorzio, dell’emancipazione della donna e la complessità del linguaggio, tra immagini e parole: sono solo alcune delle tematiche affrontate nel catalogo Lotta poetica. Il messaggio politico nella poesia visiva 1965 – 1978, a cura di Benedetta Carpi De Resmini, curatrice e critica d’arte – Iacobelli editore. Il volume ripercorre l’esposizione organizzata dalla stessa Carpi De Resmini, in collaborazione con Michele Brescia, presso la Fondazione dei Monti Uniti di Foggia, nel maggio 2017.
Mercoledì 21 giugno alle 17,30 al Museo Novecento di Firenze ne parleranno Barbara Cinelli, docenteall’Università di Roma Tre evicepresidente della Fondazione Archivio Luciano Caruso, Gianni Garrera, filologo musicale e traduttore, Lamberto Pignotti, artista nato a Firenze, che nel 1963 diede vita, con Miccini, Chiari e altri artisti e critici, al “Gruppo 70” per poi partecipare, pochi mesi dopo, alla formazione del “Gruppo 63” e che, tra le altre cose, ha curato la prima antologia di poesia visiva e Stefania Stefanelli, ricercatrice alla Scuola Normale Superiore di Pisa, già docente al DAMS di Bologna, all’Università per Stranieri di Perugia e all’Università di Firenze; a moderare gli autori del volume. La serata sarà inaugurata dalla performance Gesti di relazione, realizzata dal giovane duo Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni) ad hoc per la mostra e la presentazione del volume, che aprirà un dialogo con il pubblico del museo.
Attraverso un video, uno schermo si trasformerà in un dispositivo performativo per meditare e far riflettere sul binomio Lotta / guerra e sull’importanza di alcune parole del nostro lessico e del linguaggio segnico. Il duo Grossi Maglioni ha costituito la propria ricerca principalmente nell’ambito della performance art, dell’installazione e delle pratiche workshop-based, con partecipazioni a residenze, mostre nazionali e internazionali. Dal 2008 fa parte della piattaforma di ricerca internazionale per le arti performative, la scienza e le tecnologie “Vision Forum”, di base in Svezia, per la quale ha ideato e curato il 1° Festival di On Line Performance che si è svolto interamente sul web. La pubblicazione, a cui hanno contribuito studiosi di spicco del panorama italiano, punta a approfondire l’avanguardia storica della Poesia Visiva, nata negli anni ’60 e caratterizzata da un’intensa sperimentazione letteraria e artistica, volta a contrapporsi alla nascente società dei consumi e attraversata dal fermento sociale dell’epoca.
All’interno del gruppo infatti furono intraprese modalità di ricerca innovative dal punto di vista del linguaggio e dell’espressione artistica e vennero affrontate questioni scottanti, testimoniando l’attiva partecipazione degli artisti alla vita civile e politica del periodo.