Stavolta il No è di quelli eccellenti: anche il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani boccia la ringhiera anti scavalco appena posta sul Ponte Santa Trinita. Ringhiere di ferro che a Giani, profondo conoscitore ed estimatore del patrimonio artistico fiorentino proprio non piacciono: "La questione della sicurezza - spiega - è sicuramente legittima ma forse andrebbe declinata meglio".
Con tale installazione Palazzo Vecchio prova così a dissuadere le tante, troppe acrobazie spericolate dei turisti che negli anni hanno scavalcato il parapetto pur di guadgnare un selfie sulle terrazze a stapiombo, le famigerate pigne sull' Arno.
Nonostante l'avvallo della sovrintendenza a molti l'impatto estetico è risultato indigesto e trattandosi di uno dei ponti più belli al mondo non è cosa da poco conto.
"Capisco che si tratta di un ponte rifatto - obietta Giani - ma non dimentichiamoci che stiamo parlando del ponte che fu realizzato da Bartolomeo Ammannati sul genio di Michelangelo e che per secoli è stato conosciuto come il ponte più bello del mondo". L'originale in effetti fu distrutto dai tedeschi in ritirata il 4 agosto del 1944 e ricostruito qualche anno più tardi secondo l'indicazione "Com'era dov'era".
A sancirne il valore artistico, pur nella sua versione ricostruita a posteriori, secondo Eugenio Giani il ritrovamento nel 1961 della testa della Primavera da parte di un renaiolo.