La trattativa tra FILT CGIL, FIT CISL, UILTrasporti ed Assoespressi, sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon, si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal Sindacato. I sindacati denunciano la latitanza di Amazon sul tavolo del delivery e l’assenza di risposte della multinazionale americana in relazione alla prosecuzione del confronto, avviato a gennaio scorso, relativamente al personale dipendente ed a quello che opera negli appalti dei servizi di logistica.
Amazon manifesta, col suo comportamento inaccettabile, l’indisponibilità cronica ad un confronto con le rappresentanze dei lavoratori in spregio alle regole previste dal CCNL e ad un sistema di corrette relazioni sindacali. Il colosso di Seattle deve prendere atto, suo malgrado, che il Sindacato fa parte della storia e del percorso costituente del nostro paese e con questo deve confrontarsi, in Italia.
Alcuni punti rivendicati da Fila, Fit e Uiltrasporti:
- Verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti nella filiera Amazon
- Verifica e contrattazione dei turni di lavoro
- Corretto inquadramento professionale del personale
- Riduzione dell’orario di lavoro dei driver
- Buono pasto
- Adeguato importo dell’indennità di trasferta
- Clausola sociale e continuità occupazionale in caso di cambio appalto o cambio fornitore, per tutti
- Premio di Risultato contrattato
- Indennità Covid per operatività in costanza di pandemia
- Danni e franchigie
- Salute, sicurezza e formazione
- Stabilizzazione tempi determinati e lavoratori interinali.
A sostegno delle rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori, Filt, Fit e Uiltrasporti hanno indetto una prima giornata di sciopero di tutto il personale dipendente di Amazon Logistica Italia a cui è applicato il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, Amazon Transport Italia e di tutte le società di fornitura di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci che operano per Amazon Logistica ed Amazon Transport.
Il Partito Comunista Toscana lancia uno “sciopero” degli acquisti on line in solidarietà con i lavoratori Amazon, impegnati per la prima volta in assoluto in uno sciopero nazionale.
“L'azienda di Jeff Bezos ha incrementato del 300% il proprio fatturato nel corso della pandemia. Amazon nel nostro paese paga solo il 4% di tasse, mentre costringe i lavoratori a turni di lavoro massacranti, spesso con contratti precari. Al contempo i drivers sono costretti a ritmi di lavoro inconcepibili, dettati da un algoritmo che non tiene conto né del traffico, né della conciliazione vita-lavoro, con numeri di consegne giornaliere elevatissimi” spiegano dalla Segreteria regionale toscana del Partito Comunista.
“Come Partito Comunista -si legge in una nota della Segreteria Regionale Toscana- appoggiamo totalmente la lotta dei lavoratori Amazon e saremo presenti ai presidi indetti dai sindacati in tutta la regione. Inoltre vogliamo invitare tutti i cittadini e tutti i lavoratori a lanciare un segnale forte ad Amazon e alle multinazionali dell'e-commerce, sospendendo gli acquisti on line per tutta la giornata di lunedì 22 marzo, in solidarietà ai lavoratori che lottano per i propri diritti”.