Firenze, 26 mag. – Assoluta disponibilità, sin dai primi giorni della prossima settimana, ad incontrare i rappresentanti dei comitati dei cittadini della piana fiorentina, e in particolare di Campi Bisenzio, colpiti dall’alluvione del novembre scorso. E’ quanto comunica il presidente della Regione Toscana a seguito dell’iniziativa organizzata oggi dai comitati stessi e che si è chiusa davanti al centro direzionale di Novoli della Regione Toscana.
Il sindaco Simone Calamai, candidato sindaco Tutti per Montemurlo, ha partecipato ieri, su invito del Comitato alluvionati di Bagnolo, alla manifestazione a Firenze dall’Osmannoro fino alla sede della Regione Toscana a Novoli, “Mai più 2 novembre 2023” indetta dai comitati degli alluvionati toscani. Calamai chiede: risorse e risposte veloci per migliorare la sicurezza idraulica del territorio e permettere alle persone, alle aziende e agli Enti di avviare il percorso di ripresa.
“E’ importante - dice Calamai - che venga riconosciuta maggiore attenzione alla Toscana e a tutti i territori colpiti dall’alluvione che è stata enorme. Vogliamo risposte veloci sia sulle necessità degli interventi degli Enti che devono essere realizzati nel nostro territorio, sia per le persone che hanno subito danni. E’ inconcepibile che ancora oggi non sia arrivato dal Governo un euro agli alluvionati, ed è inconcepibile che ancora non ci sia la certezza della copertura di tutte le somme urgenze.
Chiediamo arrivino velocemente le risorse anche per le opere di carattere strutturale necessari per mettere in completa sicurezza il territorio, perchè gli interventi di mitigazione sono importanti e quindi serve tutto quello che è necessario alla ricostruzione. Il tempo è prezioso e bisogna velocizzare gli interventi sul territorio. Sono qui perchè ci siano risposte da parte del Governo verso la Toscana. Risposte vere e veloci, sia ai privati, alle aziende e per le opere da intraprendere. Oltre alle somme urgenze, serve anche un piano vero per le opere mitigazione ambientale che ci consenta di finanziarle tutte, e per il miglioramento dei nostri territori perchè si possa incrementare in modo veloce e forte, anche per eventi estremi come il cambiamento climatico ci stra dimostrando, che si verificano sempre più frequentemente”.
"Capisco perfettamente le ragioni e la rabbia di chi è sceso in piazza oggi. Quando si sono rotti gli argini e l'acqua ha invaso case e aziende abbiamo preso atto della fragilità del nostro territorio che però non è stato doverosamente protetto con opere infrastrutturali per la messa in sicurezza, con una corretta prevenzione senza dimenticare la pianificazione urbana. Proprio per questo sono in corso delle indagini della magistratura che, lo dico da garantista, faranno chiarezza sulle responsabilità anche se gli errori vengono da lontano.
Non è un attacco politico, è un'evidenza: c'è stata una scarsa attenzione al rischio idrogeologico". A sostenerlo l'On. Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici. "Attacchi politici e ideologici invece – rimarca Mazzetti – sono quelli che la Regione ha riversato sul governo come se fosse il diretto responsabile di tutto, dal primo giorno a oggi". "A Giani, che ancora è il commissario, dico di smetterla con le accuse politiche, anche perché il governo ha stanziato molti milioni che auspico vengano destinati a chi ne ha bisogno".
Per quanto riguarda la prevenzione, Mazzetti ha lanciato "una nuova strategia contro il rischio idrogeologico, prodotta attraverso l'Intergruppo parlamentare Progetto Italia di cui sono presidente, grazie all'indispensabile contributo del Comitato tecnico-scientifico". Nel breve periodo è "indispensabile copiare quanto fatto in Emilia-Romagna con la stessa struttura commissariale e con gli stessi poteri. L'ho chiesto di nuovo e con forza al governo di cui facciamo parte: ci vuole un commissario diverso che sappia risolvere l'emergenza e gettare le basi per una completa messa in sicurezza".
“Se c'è un problema che richiede un approccio da vero sindaco metropolitano è proprio quello del governo delle acque, che non conoscono confini amministrativi. Sono convinto che non serva rassegnarsi al cambiamento climatico, come ha fatto il Pd toscano, ma governare il territorio tenendo insieme le esigenze dello sviluppo economico e la tutela delle persone. Un tempo la saggezza popolare portava a costruire abitazioni e fabbriche in zone distanti dai corsi d'acqua, poi c'è il tema di rivedere il ruolo e i costi degli Enti preposti alla manutenzione che pur facendo molto per il territorio (penso alle casse di espansione realizzate negli ultimi 20 anni) sono molti e con competenze frammentate.
Perché si può dire tutto sull'argomento ma due cose sono indubbie: prima di tutto l'acqua piovuta non ha trovato tombini e fogne libere pronte ad accoglierla (perché erano tutte intasate) e poi – cosa ancora più importante – non dimentichiamoci che a novembre l'acqua è uscita perché si sono rotti gli argini! Sono dunque vicino a chi ha subito una perdita e chi oggi rivendica inadempienze e ritardi e deve essere ascoltato. Chiudo dicendo che dobbiamo recuperare il rapporto con il fiume come base di una corretta convivenza uomo-natura" Così il candidato sindaco Eike Schmidt all’indomani della manifestazione di protesta dei cittadini coinvolti nelle alluvioni dello scorso autunno.
"Apprezzo molto l'intervento di Eike Schmidt sul tema dell'alluvione: la città di Firenze e le città della provincia fiorentina devono tornare a collaborare, soprattutto su un tema così decisivo". Dopo l'intervento di Eike Schmidt è Paolo Bambagioni, capolista della lista civica, a inserirsi sul tema. "Anche io conosco bene il tema del rischio idrogeologico - prosegue Bambagioni ‐ perché, da sindaco di Signa, ho lavorato alle casse d'espansione e al Parco dei Renai, due interventi avviati in seguito all'alluvione degli anni '90 che hanno migliorato il rapporto tra comunità umana e natura". "Se non possiamo impedire il cambiamento climatico – riflette l'ex consigliere regionale – possiamo e dobbiamo fare molto di più per ridurne gli effetti e i danni prodotti, sia con l'uso della tecnologia sia recuperando un po' di sana saggezza popolare, gestendo il territorio e tenendo in ordine anche il sistema fognario".
17.500 euro per aiutare la popolazione di Campi Bisenzio colpita dall’alluvione dello scorso novembre e tuttora priva di beni essenziali. Sono stati consegnati ieri a Don Bledar Xhuli, parroco della Parrocchia dei Santi Quirico e Giulitta a Capalle, i fondi raccolti dall'associazione Matteo Patrizi nel corso della serata benefica “Quanta fretta! Ma dove corri…”, lo scorso 17 maggio al Teatro Puccini di Firenze, sold-out per l’occasione.A oltre sei mesi dal disastro, molte famiglie sono tuttora prive di beni essenziali come un frigorifero, una cucina o un letto: “Sono loro i primi destinatari dei fondi – ha spiegato Don Bledar Xhuli – ringrazio di cuore Maurizia ed Egidio Patrizi, Antonio Voce, gli artisti e tutti i partecipanti all’iniziativa per questo gesto di grande, sincera, solidarietà”.L'associazione Matteo Patrizi è nata dopo la scomparsa di Matteo, vittima di un incidente stradale.
I genitori di Matteo, Maurizia ed Egidio, insieme ai loro amici più cari e agli amici di Matteo si sono attivati per creare un’associazione che possa accarezzare il mondo, con i valori e i sentimenti che hanno sempre mosso il cuore e le mani di Matteo e dei suoi familiari. Un impegno che si è rinnovato con questa iniziativa benefica.