“Il lavoro di Sandro Ruotolo è patrimonio collettivo, è bene comune”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella in un videomessaggio mandato agli organizzatori dell’incontro ‘Firenze per Sandro Ruotolo’ che si è tenuto stamattina al Cinema Stensen di Firenze alla presenza del giornalista napoletano minacciato dalla mafia, a cui il ministero dell’Interno aveva revocato la scorta, poi concessa nuovamente dopo numerose proteste. “Se non fosse stato per l’indignazione della società – ha detto Nardella - il ministero dell’Interno avrebbe mantenuto la decisione di togliere la scorta, sarebbe stato un segnale devastante, ma resta quel campanello d’allarme, ciò che è successo potrebbe risuccedere, questo significa che non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo difendere i giornalisti liberi e il giornalismo d’inchiesta”. Poi la proposta del sindaco a Ruotolo: “Chiederei a Sandro Ruotolo di fare un’inchiesta sulla nostra Toscana, regione bella e ricca eppure, come si evince dallo studio dell’Università di Pisa, prima per presenza di criminalità organizzata dopo le regioni del sud.
Una presenza massiccia della mafia eppure non se ne parla molto, è come se ci fosse una sorta di omertà, diversa da quella del sud ma altrettanto preoccupante, in Toscana non possiamo chiudere gli occhi di fronte a interessi economici su cui lucrano le mafie”.
Ruotolo, applaudito da circa 200 persone arrivate per lui al Cinema Stensen, ha risposto così: “Ringrazio il sindaco Nardella perché ha detto concetti fondamentali, c’è stata una sottovalutazione del fenomeno della mafia da parte della politica e da parte della società civile”. Poi l’esempio del Veneto, dove “il clan dei casalesi si è insediato per la complicità della società veneta”. Ruotolo, nel suo intervento moderato dal giornalista di Raitre Valerio Cataldi, ha detto: “E’ fondamentale la ricerca della verità in un momento come questo in cui i giornalisti sono delegittimati dalla politica”. Poi ha ricordato i dati delle intimidazioni: “Dal 2006 ci sono state 3.800 intimidazioni contro i giornalisti, oggi sono 21 quelli sotto scorta, ma se ci sono 21 giornalisti sotto scorta è perché altri giornalisti non hanno fatto il loro dovere”.
L’evento ‘Firenze per Sandro Ruotolo’, introdotto da Daniele Calosi, segretario Fiom-Cgil, e dall’attrice Daniela Morozzi, è stato organizzato da Fiom-Cgil, MakeNews, FanPage, Cospe Onlus in collaborazione con Fondazione Stensen, Fnsi, Carta di Roma, Libera, Controradio. Al dibattito hanno partecipato anche il redattore di FanPage Saverio Tommasi e il presidente dell’Assostampa Toscana Sandro Bennucci.