Abbiamo incontrato Diego Murras, giovane allenatore del C.S. Lebowski, per scoprire chi è colui che da questa stagione allenerà Borja Valero.
Diego, 38enne di Pontassieve, è alla sua seconda esperienza sulla panchina della squadra grigio-nera, anche se, come sottolinea lui stesso, di fatto si tratterà di un esordio, visto che l’anno scorso, causa Covid, il campionato è stato sospeso alla 5° giornata.
Come si diventa allenatori del Lebowski?
Approfondimenti
“Le nostre strade si sono incontrate per caso. Dopo aver militato in Serie D con il Rignano, ho avuto l’occasione di conoscere i ragazzi del Lebowski, e sono subito rimasto affascinato dall’idea e dal pensiero che c’era alla base di questa esperienza. Così abbiamo intrapreso un percorso insieme, che mi ha visto prima giocatore – come difensore centrale – poi vice-allenatore, ed infine allenatore”.
Qual è lo schema di gioco che predilige?
“Sicuramente il 4-3-3. Anche se poi è necessaria una certa elasticità, in modo da potersi adeguare alle variazioni della partita”.
Lo stesso modulo di Vincenzo Italiano. Quindi ora a Firenze sarete in due ad applicarlo…
“Quest’estate, giustappunto, sono andato a Moena per osservare e studiare i suoi metodi di allenamento. Ho preso molti appunti, speriamo bene…”
Chi sono gli allenatori a cui si ispira?
“Prima di tutti a Riccardo Rocchini, che considero il mio Maestro. E’ stato il mio Mister nel Grassina, e da lui ho appreso i valori dello sport, del sacrificio e del lavoro, ma soprattutto la capacità e la necessità di fare gruppo, non lasciando mai indietro nessuno, unendo giovani e vecchi, bravi e meno bravi.
Tra i grandi, o meglio i grandissimi, Pep Guardiola, e ovviamente non solo per quello che fa vedere sul campo, ma anche per i suoi ideali e la sua caratura umana.”
E allora parliamo proprio di valori, che sono il sale del Lebowski. Voi siete l’unica società calcista italiana ad azionariato popolare, senza un padrone, dove chi detiene una singola azione e chi ne possiede quattrocento (è il massimo acquistabile) hanno pari diritto di voto in Assemblea. Questi ideali vi condizionano anche nella scelta dei giocatori?
“Indubbiamente cerchiamo di scegliere calciatori sinergici alla nostra realtà, anteponendo lo spessore umano a quello tecnico, questo ci consente di mantenere la nostra specificità, che è anche la nostra forza. Giocatori e Staff tecnico sono tutti soci del Club, e non certo per costrizione ma per condivisione. Io stesso, prima che allenatore mi sento un membro di questa comunità, a cui mi sono avvicinato cucinando alle sagre stagionali. Noi scendiamo in campo per rispettare e onorare i nostri Soci”.
E adesso allenerà Borja Valero! Che effetto le fa?
Sono senza dubbio emozionato ed onorato. Ci ho parlato lunedì scorso e sono rimasto veramente impressionato dalla sensibilità e dall’umiltà con cui si è avvicinato al nostro progetto e si è messo a disposizione. Mi ha immediatamente messo a mio agio e, anche se sapevo che era una persona meravigliosa, è ugualmente riuscito a sorprendermi positivamente. Credo e spero di poter imparare molto da lui.
Come pensa che reagiranno gli altri giocatori alla presenza di Borja nello spogliatoio e in campo?
“C’è un grande entusiasmo, anche se ancora non lo hanno potuto incontrare. Ci darà una grande visibilità e sarà un esempio per tutti. Non vediamo l’ora”.
Il 3 Ottobre comincia il campionato di Prima Categoria, sarete voi a vincerlo?
“Abbiamo un’ottima squadra, la società si è impegnata molto ed è giusto che l’asticella salga. Noi vogliamo fare un bel campionato, divertendoci e stando nelle zone alte della classifica”.
Le avversarie più ostiche?
Sicuramente Sestese e Montespertoli, ma anche la Rufina”.
I vostri tifosi sugli spalti cantano – Non sappiamo cosa diciamo, ma sappiamo cosa vogliamo – Cosa vuole Diego Murras per se stesso e per il Lebowski?
“Io spero di rimanere il più a lungo possibile l’allenatore di questa squadra, migliorandomi attraverso lo studio, l’applicazione e la conoscenza, così come faccio nella vita quotidiana.
Il sogno Lebowski credo abbia grande potenzialità. Oggi abbiamo oltre mille soci e rappresentiamo un’unicità nel panorama nazionale, ma ci sono ancora i margini per una crescita esponenziale, e con sacrificio ed impegno potremmo arrivare molto lontano”.
C’è un’ultima cosa che vuol dire ai nostri lettori?
“Vi aspettiamo tutti al Campo del Tavarnuzze! Ovviamente, in linea con lo spirito del Lebowski, i prezzi dei biglietti sono popolari.