Due recite straordinarie fuori abbonamento per lo spettacolo musicale "Polvere di Baghdad" narrato in musica, danza e versi da Massimo Ranieri ed Eleonora Abbagnato, diretti da Maurizio Scaparro, che così si congeda dalla direzione del settore spettacolo della Biennale di Venezia. "Polvere di Baghdad" è uno spettacolo che nasce da riflessioni attuali sul grande immaginario delle Mille e una notte, sul vivere oggi in quei paesi, un tempo attraversati dai racconti e dalle suggestioni del Mediterraneo dove quei sogni hanno viaggiato nei secoli.
Un crogiuolo di storie e sensazioni che ci appaiono lontane e vicine allo stesso tempo, rivisitate drammaturgicamente dal regista Maurizio Scaparro assieme al grande poeta siriano Adonis e con l’aiuto dello scrittore e giornalista Massimo Nava che per anni è stato corrispondente di guerra da Bagdad. L’idea è quella di tornare ad evocare il fascino d’Oriente, rintracciando la polvere del mito che fu di questa città, al di là della guerra. Protagonisti Massimo Ranieri, una sorta di cantastorie che dal passato si ritroverà tra le macerie della culla della civiltà antica, ed Eleonora Abbagnato, leggiadra Shaharazade, ma anche interprete della ragazza senza nome e di Budur.
È una riflessione sui disastri provocati dalla guerra ma anche sulla possibilità di riscatto della città simbolo della cultura. Sottolinea il regista Scaparro che “se oggi chiediamo a un giovane o ad un vecchio che cosa pensano quando sentono la parola Bagdad, sicuramente ci risponderà guerra, distruzione, violenza. Le immagini dei saccheggi al Museo Archeologico di Bagdad, all’indomani della caduta di Saddam Hussein, sono rimaste nella memoria collettiva, assorte a simbolo di come le guerre provino sempre a cancellare, assieme alle vite, la memoria migliore di un popolo.
A nessuno viene più in mente Sherazade, oppure Simbad, i giardini fioriti e gli straordinari racconti di un’antica civiltà. In pochi anni le guerre del Golfo hanno cancellato secoli di cultura e di storia che erano parte del nostro bagaglio culturale, anche di noi italiani affacciati su quel mare che da sempre è stato punto di incontro tra Europa e mondo arabo; una perdita che ha creato un solco profondo fra queste due culture che, oggi, sembra non riescano più a dialogare”. Infatti a Baghdad non solo il Museo Archeologico, tra i più ricchi del mondo, è rimasto oltraggiato dalla guerra, ma anche la strada dei librai, la Biblioteca Nazionale, il Caffè Chantal ed altri spazi dedicati alla fantasia, alla creatività e alla conoscenza sono stati distrutti dalle bombe.
Se pure troveranno mai una nuova vita, quel che erano è perduto per sempre. Nella messinscena dello spettacolo - che è un naturale incontro di poesia, musica e danza - ci sono fogli sparsi per aria, detriti, eco di spari… ma anche un soldato europeo che non sa bene perché si trova là, un professore, una bella ragazza inconsapevole Shaharazade, un suonatore iracheno di liuto arabo, tutti rappresentanti di quella umanità con cui Scaparro riprende il filo della speranza. Dopo dodici anni dallo spettacolo tratto dalle Mille e una notte (sempre con Massimo Ranieri protagonista), dai tappeti volanti e della fiaba, Scaparro ritrova le strade dell’Oriente ambientando il suo lavoro nell’Iraq di oggi, dove tra le violenze della guerra alcuni personaggi recuperano quella cultura perduta attraverso la narrazione.
In "Polvere di Bagdad" le parole e la musica hanno lo stesso peso. Accanto a Ranieri troviamo un gruppo di attori e musicisti italiani e del bacino del Mediterraneo, mentre la parte musicale dello spettacolo è curata da Mauro Pagani che ha realizzato un tappeto sonoro in cui, parallelamente al testo, anche la musica muove affascinanti intrecci di suoni e di ritmi tra la musica dei paesi arabi e quella contemporanea occidentale e del jazz in particolare. Prezzi biglietti: platea euro 37, posto palco euro 30, galleria euro 18. Orario spettacoli: martedì e mercoledì ore 20:45.