"Auspicando che le indagini in corso possano chiarire al più presto i contorni della vicenda e stabilire le responsabilità, voglio esprimere il profondo sconcerto e rammarico per quanto è successo, un fatto gravissimo che lede l'immagine di una regione che è al primo posto a livello nazionale per accoglienza e qualità dei servizi per l'infanzia". Così l'assessore all'istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini ha commentato l'arresto in flagranza per maltrattamenti ai piccoli utenti, delle due educatrici di un asilo nido privato di Pistoia. La Toscana, ricorda l'assessore, ha avuto riconoscimenti autorevoli come regione accogliente e a misura di bambino, molto vicina a standard europei: oggi il tasso di accoglienza regionale per i bambini da 0 a tre anni supera il 31%, collocandosi ad un passo dal traguardo di Lisbona che per il 2010 è fissato al 33%.
"Stiamo lavorando con impegno – dice Simoncini – per arrivarci potenziando il servizio e migliorandone ancora la qualità. Per questo fra il 2007 e il 2010 abbiamo previsto un investimento da parte della Regione di oltre 70 milioni di euro". In questi giorni sono in dirittura d'arrivo i bandi finalizzati all'ampliamento della rete e alla realizzazione di nuove strutture e sezioni, che prevedono, fra l'altro, anche nidi aziendali e i voucher spendibili in servizi o baby sitter accreditati dalle famiglie in lista di attesa.
L'investimento complessivo è di circa 20 milioni di euro, che si sommano agli oltre 27 milioni spesi nel corso del 2008 in attuazione del piano triennale per l'infanzia. "Ma non vogliamo fermarci al dato quantitativo – ha detto Simoncini – per noi la qualità è fondamentale e abbiamo messo a punto, proprio per rafforzare questi aspetti, un nuovo regolamento approvato a novembre dalla giunta che è ora all'esame del Consiglio regionale e dovrebbe essere approvato entro fine dicembre. Le modifiche prevedono nuove norme, standard più elevati di qualità e introduce l'obbligo di verifiche periodiche sulle strutture.
E' uno strumento che permetterà ai Comuni di fare controlli più stringenti sugli asili nido autorizzati". di Barbara Cremoncini