E' stato l'invito ad una festa rivolto ad una ragazza di un coetaneo il motivo scatenante dell'aggressione subita da un diciottenne, studente di un istituto superiore di Sesto Fiorentino, avvenuta lo scorso 22 settembre. Tre ragazzi, due di sedici ed uno di diciotto anni, tra cui il fidanzato della giovane invitata, lo avevano atteso all'uscita della scuola, pedinandolo fino alla stazione ferroviaria di Sesto Fiorentino, dove, dopo averlo accerchiato, lo hanno spintonato contro il muro e minacciato.
Due degli aggressori alcuni giorni dopo si erano poi fatti trovare sotto casa, nell'intento di intimorire ulteriormente il giovane. Lui, spaventato e turbato da quanto accaduto, ha sporto denuncia ai poliziotti del Commissariato di Sesto Fiorentino, diretti dal Vice Questore Aggiunto Luca Gorrone, che hanno fatto scattare immediatamente le indagini. All'esito dei riscontri i tre responsabili sono stati identificati e denunciati all'Autorità Giudiziaria per minacce e percosse. La notte del 16 novembre, invece, due sedicenni sono stati fermati dalle Volanti dopo la segnalazione di un cittadino che li aveva notati mentre erano intenti a danneggiare alcune auto in sosta.
In particolare sono sei i veicoli dei quali i minori hanno danneggiato tetti e cofani. Dopo l'arrivo delle Volanti, sono giunti sul posto anche i genitori dei due ragazzi, ai quali i due sedicenni, dopo aver dato disponibilità per il risarcimento dei danni in favore dei proprietari dei veicoli, sono stati riaffidati in custodia. L'intervento si è concluso con la denuncia di uno dei due minori, in quanto autore del danneggiamento. Entrambi gli episodi sono adesso al vaglio del Gruppo per la tutela dei minori attivo presso la Divisione Anticrimine.
In particolare, dando attuazione alle linee guida per la politica di prevenzione messe appunto dalla Questura, il Gruppo procederà ad un'attenta valutazione del contesto ambientale in cui vivono, per valutare l'opportunità di eventuali interventi educativi mirati sul fenomeno del bullismo, del teppismo e delle altre forme di devianza minorile. L'obiettivo prefisso è quello di intervenire rispetto a ogni possibile sintomo di forme di devianza minorile, impedendo la loro degenerazione in forme di illegalità.
Già dall'inizio del 2009 la Questura ha orientato le politiche di prevenzione in modo diversificato rispetto alla prima fase dell'attività del Gruppo di lavoro. In particolare, senza trascurare il coinvolgimento della famiglia, delle scuole e dei servizi assistenziali, è stato ritenuto opportuno indirizzare gli interventi del personale specializzato presso i soli istituti scolastici dove i rispettivi Direttori ne avessero fatto richiesta. L'attività di analisi del Gruppo rappresenta un incisivo e costante supporto per l'orientamento dell'attività degli Uffici e delle articolazioni della Questura, preposti alla trattazione dei comportamenti antisociali, con particolare attenzione rivolta a quelli che possono degenerare in fatti delittuosi.
Gli elementi di conoscenza raccolti hanno consentito all'Ufficio minori della Divisione Anticrimine, ed alle funzioni correlate, di agire efficacemente sul fronte della prevenzione. A fronte dell'azione preventiva, l'Ufficio minori della Squadra mobile e le Volanti hanno sviluppato una mirata politica di investigazione per il contrasto dei reati minorili.