Ha utilizzato il permesso della madre invalida per ricorrere contro una multa per divieto di sosta, ma è stata scoperta e denunciata dalla Polizia Municipale. Si tratta dell'ennesimo abuso scoperto dai vigili in materia di utilizzo dei contrassegni per la circolazione e la sosta per gli invalidi. La protagonista di quest'ultima vicenda è una donna residente fuori Firenze che, dopo la notifica di un verbale per aver parcheggiato in divieto di sosta in una piazza fiorentina, ha pensato bene di utilizzare, come giustificativo, il permesso invalidi intestato alla madre.
Lasciando all'oscuro di tutto quest’ultima, la donna ha fotocopiato il contrassegno, fatto una certificazione a nome della madre falsificandone la firma e con tutta questa documentazione ha presentato il ricorso contro il verbale al distaccamento di Porta Romana. Nell’istanza la donna ha dichiarato che l'auto era in divieto di sosta perché a utilizzata dalla madre invalida che era stata a trovare un'amica. Il ricorso ha però destato i sospetti degli agenti di Polizia Municipale: i vigili che avevano elevato il verbale avevano infatti avuto cura di annotare sul verbale redatto che l'auto non esponeva nessun titolo di autorizzazione alla sosta nell'area in cui l'infrazione era stata rilevata.
Ulteriori accertamenti hanno consolidato i dubbi degli agenti: prima l’età della donna invalida, ultraottantenne, e soprattutto il luogo, il giorno e l’ora in cui era stata rilevata l'infrazione (la zona della movida fiorentina un venerdì sera all’ora dell’aperitivo). Fatti ulteriori controlli è emerso che anche in passato la donna si già era opposta al pagamento di altre infrazioni utilizzando sempre il contrassegno della madre invalida. Su queste basi gli agenti del distaccamento di Porta Romana hanno inviato una nota informativa alla Procura della Repubblica di Firenze per la valutazione dei fatti.
E i dubbi sono stati ritenuti fondati. Il magistrato ha infatti delegato la Polizia Municipale di Porta Romana di informare la donna che era indagata per i reati di truffa e abuso d'ufficio con l'errore determinato dall'altrui inganno; reati reiterati ed in concorso con altre persone. La donna è stata invitata a rispondere di questi reati con interrogatorio delegato alla presenza del difensore di fiducia, ma alla data concordata non si è presentata. Quindi l'attività inquirente proseguirà secondo delle valutazioni della Procura della Repubblica.
(mf) Nella foto, d'archivio, due uomini della Polizia Municipale.