Parte da Lucca una spedizione decisa a conquistare le vette dell’Himalaya. Il 22 settembre, Andrea Gambogi, giovane scalatore di 34 anni, con già all’attivo diversi successi, partirà con un solo accompagnatore, la guida alpina Giorgio Passino come assistente logistico, per tentare di raggiungere quota 6.856 mt. Dopo il successo del 2007 dove ho raggiunto la vetta del Monte Pumori 7450 quest'anno Gambogi tenterà l'ascensione del Monte Ama-Dablam meno alto, ma tecnicamente più difficile e porterà con sé lo stemma della città di Lucca, che gli è stato consegnato dall’assessore allo sport Lido Moschini e quello della Lucchese Libertas, che ha ricevuto dalle mani del vicepresidente Gabriele Giuliani e dal direttore tecnico Paolo Giovannini. “Gambogi non è nuovo a queste spedizione – ha commentato l’assessore Moschini – ha già portato sulle vetta del Pumori lo stemma di Lucca e gli auguriamo ancora un nuovo successo.
Siamo orgogliosi di questo giovane scalatore che ha portato tanto in alto il nome della città e siamo anche felici che a incoraggiarlo sia presente anche la Lucchese calcio, che dimostra così di volersi inserire a pieno nella vita della città”. “Ci auguriamo – ha sottolineato Giuliani – che i successi di Gambogi portino fortuna anche alla nostra squadra che si accinge a fare altre diverse scalate, ma altrettanto impegnative”. “Quando tornerà – ha aggiunto Giovannini – lo saluteremo allo stadio”.
“La difficoltà della missione – ha illustrato Gambogi – è data principalmente dal fatto che saremo soli, senza l’assistenza degli sherpa, i mitici portatori. Tutto il materiale che ho disposizione raggiunge il peso di massimo di 5 kg. Anche se siamo più bassi, come quota operativa, questa montagna a livello alpinistico presenta maggiori difficoltà: la scalata in partenza presenta tiri di corda del 4° - 5° grado, su granito, per poi trasformarsi in breve tempo in ghiaccio vivo, come vetro, con pendenze che arrivano fino a 60 gradi”.
La partenza è fissata per il 22 settembre, dopo 4 giorni dì cammino si raggiunge il campo base a quota 5000 mt dove gli scalatori si fermeranno per circa 15 gg, questa sarà la parte più noiosa ma importante della spedizione, dove dovrò ben acclimatarmi e in quel periodo scalerò, 2 vette sopra i 6.000 una fra cui il Cholatse 6.440 una vetta di tutto rispetto. Passati circa 15 giorni tempo permettendo attrezzerò due campi avanzati con il minimo indispensabile: uno a quota 5600 e l'altro a quota 6000 da dove in poche ore tenteremo la vetta.
Scalare in stile alpino significa proprio avere il minimo indispensabile una piccola tenda un sacco a pelo un fornellino in carbonio e cibo, tutto raccolto in soli 5Kg. Per la Ferrino poi testerò una nuova serie di abbigliamento sportivo. Devo ringraziare tutti gli sponsor che mi sostengono in questa spedizione: oltre alla Ferrino, la Lucarotti Team, Alessandro Pfanner, Reale Mutua Assicurazione, Cave di Guamo, Dinamica srl e Fratelli Francesconi di Gabriele Francesconi, Pasquinelli Impianti srl”.