Concluse le indagini della Guardia di Finanza di Siena sulla vicenda del Brunello di Montalcino prodotto non in conformità con indicazioni del disciplinare che i produttori riuniti nel consorzio del Brunello si erano dati. Il famoso vino doveva essere prodotto secondo le indicazioni che i produttori si erano dati per rendere questo prodotto unico e cioè di realizzarlo solamente con uva sangiovese senza aggiunta di altri tipi di vitigni. Invece e' risultato che quantitativi ingenti delle annate 2003 e 2007 sono stati tagliati e ammorbiditi con uve e vini differenti dal sangiovese. Adesso si sono concluse le indagini delle Fiamme Gialle e si procederà con l'ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata a frode in commercio e al falso ideologico, verso i produttori che hanno alterato le produzioni sopracitate. Sette le case produttrici coinvolte, i cui responsabili, hanno chiesto il patteggiamento o hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini. "L'aspetto piu' delicato e carente di tutta questa storia - ha sottolineato il comandante della Guardia di Finanza di Siena colonnello Giovanni Padula - e' la catena dei controlli interni.
Si rende trasparente la responsabilita' dei mancati controlli. Ci sono responsabilità penali di chi li doveva fare"