Con una nuova delibera, approvata dalla giunta regionale, l'assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi impegna nuovamente i servizi sanitari sul fronte delle liste di attesa e mette sul piatto un investimento di 2.500.000 milioni di euro per nuove tecnologie e risorse professionali. "L'impegno per accorciare le liste di attesa in sanità – dice l'assessore Rossi - è un fatto di democrazia e non solo un elemento tecnico-sanitario. Mai allentare l'attenzione o abbassare la guardia.
Dobbiamo anzi trovare soluzioni sempre nuove e diverse, al passo con l'evoluzione dei servizi e delle tecnologie. Interveniamo nuovamente sulla specialistica e la diagnostica chiamando tutto il sistema a uno sforzo straordinario". Il primo punto contenuto nel provvedimento stabilisce che a decorrere dal 30 ottobre prossimo il tempo massimo di attesa per le visite di chirurgia generale e di urologia non potrà superare i 15 giorni. Nel caso in cui l'Azienda sanitaria non riuscisse a fornire la prestazione entro questa scadenza, almeno in uno dei suoi presidi, pubblico o del privato accreditato, dovrà corrispondere al cittadino un indennizzo di 25 euro. Il meccanismo, comprensivo di bonum-malum, è analogo a quello introdotto nel febbraio del 2006 per le sette principali visite specialistiche (cardiologica, ginecologica, oculistica, neurologica, dermatologica, ortopedica e otorinolaringoiatria) ed esteso nel novembre dello stesso anno (con l'obbligo di rispettare il tempo massimo di 30 giorni) a circa 120 prestazioni di radiologia scheletrica e diretta d'organo, di radiologia tradizionale e di ecografia.
Ma il ventaglio è destinato ad allargarsi ancora. A partire dal primo gennaio 2010 infatti il primo accesso entro 30 giorni dovrà essere assicurato dalle Asl anche per le visite specialistiche di allergologia, reumatologia, endocrinologia e pneumologia. Per ottenere questo risultato i Comitati di area vasta, che svolgono compiti di programmazione e coordinamento delle prestazioni e dell'organizzazione sanitaria, sono tenuti a presentare progetti per incrementare le competenze specialistiche necessarie per raggiungere l'obiettivo. Il provvedimento interviene infine con grande energia sul problema della diagnostica strumentale, per assicurare ai cittadini un accesso in tempi più rapidi e tempestivi alle prestazioni di risonanza magnetica, Tc e Ecocolor-doppler.
Ogni Area vasta dovrà disporre a partire dal primo settembre 2009 di almeno un polo radiologico ad alta produttività, che disponga di tecnologia di Risonanza magnetica ad a lta e bassa intensità di campo, attivo tutto l'anno, giorni festivi compresi, oltre le 12 ore giornaliere e di norma dalle 7 del mattino alle 23. di Susanna Cressati