“Non solo noi ci siamo sempre dissociati dalla cultura dello sballo, ma penso chi è connivente è giusto che sia punito. Confidiamo nell'azione degli investigatori perché tutto questo danneggia la categoria degli imprenditori che fanno dell'intrattenimento un servizio che la città richiede. Noi facciamo ballo, non sballo. Sottolineo però che c'è una carenza di tipo educativo: i nostri giovani pensano che bere o drogarsi non faccia male, anzi. Per alcuni diventa quasi un vanto o un atto eroico”.
E' questo il commento rilasciato a La Nazione dal presidente regionale del sindacato locali da ballo (Silb), Carlo Caldini, sulla vicenda che ha portato al sequestro di quattro noti locali della movida fiorentina, 13 ordinanza di custodia in carcere, 15 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, 6 obblighi di dimore, 2 divieti di dimora nel comune di Firenze, 2 indagati in stato di libertà e 11 persone segnalate come consumatori di sostanze stupefacenti.
Intanto, sempre dal quotidiano, si apprende che dai locali coinvolti nella vicenda arrivano le prime prese di posizione.
C'è chi si dice estraneo ai fatti, chi, invece, che le accuse riguarderebbero singoli individui e non le strutture.
