C’è Maria, contadina da tutta una vita con la sua farina “nostrana” di grano e mais in Via Romana. C’è Sauro, con la moglie, in Via Salicera, tra i campi di Marina, con i pomodori “belli belli”, le zucchine e gli spinaci “spettacolari” che hanno ancora la brina fresca del mattino. Ci sono i novelli, Francesco, Enrico e Mariella, eredi di dinastie di coltivatori, che iniziano ora con la bella stagione e la primavera ad aprire le porte dei loro campi coltivati come una volta, senza chimica, incuriositi dalle performance della vendita diretta e dalla riscoperta dell’ortolano di fiducia.
Esperienze nuove e vecchie della terra che si ritrovano accomunate nella voglia di “accorciare” la filiera ed eliminare tutte quelle intermediazioni, e quegli sprechi, che incidono anche fino al 30-40% sul prezzo finale. La gente sta attenta e non è certo un caso se - dati Coldiretti relativi al 2008 - sono aumentate dell’8% la vendita diretta in azienda (per aderire o chiedere informazioni oppure 0585-43852) come l’interesse, tanto che è nata anche una guida dei punti vendita a livello nazionale.
Il consumatore-cittadino torna, dopo averli dimenticati, nei campi. Un po’ per necessità e per “tagliare” la crisi; un po’ perché è stufo di insalate e pomodori senza sapore e di non sapere cosa mangia. Per il contadino è, invece, un nuovo modo di fare business. In realtà è un vecchio modo, ma la società di internet, se lo stava portando via. Coldiretti lo rilancia.
Cinque esperienze
Martedì, mercoledì, o il venerdì. Su ordinazione con un minimo di preavviso giusto per dare il tempo all’agricoltore di preparare la cassettina.
Di legno naturalmente. Oppure, in alcuni casi, anche a domicilio. In futuro chissà, si potranno ordinare carciofi e company via email o sms. La vendita diretta a Massa non ha regole precise se non quella di garantire risparmio e qualità. In barba alle regole di mercato e ai prezzi. Il sacchetto è sempre generoso e ci scappa spesso anche l’omaggio: quando qualche pomodoro in più, quando qualche “piede” di insalata. Pomodori, cavoli, bietole e insalate, frutti da albero come susine e pesche, qualche lampone, zucchine, e spinaci, farina di grano e mais.
Il cliente tipo? Attentissimo alla qualità. Spesa media tra i 10 e i 15 euro. E non necessariamente vicino di casa. Molti sono i turisti in estate, e gli “stranieri”.
Qualità e prezzo
“Nella nostra città – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti – le aziende si stanno avvicinando alla vendita diretta. Sono una decina in questo momento ma contiamo di raddoppiarle entro la fine dell’anno, e di dare finalmente il via anche al farmer market che sarà una nuova occasione per l’agricoltura locale e al primo distributore di latte crudo.
In tutta la provincia sono un centinaio le aziende che effettuano la vendita diretta, tra cui molti agriturismi e cantine; sono in netta crescita. I vantaggi sono da entrambi i lati. Il coltivatore vende, preserva la sua attività, l’ambiente, e si garantisce una forma di reddito. Per il consumatore la garanzia della qualità ed il risparmio. Per entrambi solo vantaggi”.
I decani
La decana è la signora Berti (ordini allo 0585-790155), in Via Romana. “Sono contadina da quando sono nata – racconta - Mio padre era pastore e io portavo prima il formaggio e la ricotta, poi il latte con il motorino a casa”.
E chi non la ricorda? La domenica con il motorino e i contenitori di latte a penzoloni andare di casa in casa come fanno le api di fiore in fiore. Sulla porta ad aspettarla, quasi con il cronometro, mamme e babbi con il “bricco” (il pentolino). Maria è sempre in pole position a fiere, mercati e ricorrenze, ed è tra le pioniere della vendita diretta con il marito (entrambi pensionati). E’ famosa per la farina (grano e mais). “Vendo in tutta la provincia – racconta – vengono da Forte dei Marmi, da Carrara, anche ai negozi.
Tutti vogliono la mia farina perché è nostrale. E la gente cerca roba salutare e non schifezze”. Che fatica però. Maria vende anche “un solo euro di farina alla volta. Anche mezzo chilo. Anche un solo etto. È fatica ma da tanta soddisfazione. La gente è felice e ritorna. C’è il passaparola”. L’altro decano è Sauro Della Pina con la moglie Maria in Via Salicera (ordini 0585-251886). Ha tutte le verdure di stagione. Un tripudio di colori e profumi bio – ci tiene a sottolineare. “Tengo i prezzi bassi” – racconta Maria.
Un esempio? Un chilo di pomodori “belli belli” come si affretta a dire “solo” 1,50 euro; zucchine a 1,80, spinaci “spettacolari” da 1 a 2,50 a seconda del momento, un mazzo di barbe (dieci) 3 euro. Ma nella lista ci sono anche pomodorini cigliegini, zucchine gialle, melanzane e cipollini. Poi c’, poco distante, in zona Cinque Vie, via del Pastore, Piergiovanni Lenzetti. Allevatore-coltivatore da tre generazioni, da più di 100 anni, sta trasferendo il suo sapere alla figlia Mariella (35 anni) come a sua volte aveva fatto il padre Mario con lui.
“Mi fanno l’ordine un paio di giorni prima – spiega come si è organizzato Piergiovanni – e io preparo la cassetta. Vado su ordinazione. Chi ordina fa la spesa per tutta la settimana e non per il giorno. Conviene a loro che spendono meno e a me che fatico una volta soltanto”.
I giovani pionieri. A loro modo sono pionieri. Sono i primi giovani della nuova generazione di contadini che si affida alla vendita diretta. Hanno inventiva e voglia. Francesco Del Giudice a Montignoso ed Enrico Paolini in Via Romana con le sue pesche e le sue susine succose.
Due esperienze diverse. “E’ il primo anno – racconta Del Giudice, 40 anni, azienda “Spinetti” in Via del Pero, vicino al campo sportivo – che vendo direttamente al pubblico. Fino ad ora ho sempre venduto al mercato all’ingrosso. Voglio sperimentare questa forma di commercio”. Da Francesco (ordine al 0585-340173) si potrà ordinare per telefono o anche recandosi direttamente in azienda nei giorni stabiliti. Nel suo ettaro a cielo aperto fagiolini bianchi, piselli, fave, melanzane, zucchine e naturalmente pomodori.
L’ultimo dei giovani pionieri è Enrico Paolini (60 anni) dell’azienda “Zana” che si sta attivando in queste settimane per poter vendere direttamente anche in prospettiva di passare tutto alla figlio. Ortaggi certo come pomodori, cavoli, bietola ed insalate a non più di 1 euro al chilo, ma anche frutta come pesche, susine e lamponi con prezzi imbattibili. Qui, in Via Romana, non si rispettano le regole del mercato. “Cerco di tenere un prezzo unico ed adeguato per tutta la stagione – spiega Enrico - per invogliare e favorire le vendite.
Ho ereditato la passione per i campi e per questo mestiere dai miei genitori e così sto facendo con mia figlio. La nostra è una famiglia di contadini”.
Andrea Berti