Intervista esclusiva per Nove da Firenze
Matteo Ceccotti, da Firenze a ''Guerre Stellari''

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 aprile 2009 09:11
Intervista esclusiva per <I>Nove da Firenze</I><BR>Matteo Ceccotti, da Firenze a ''Guerre Stellari''

Tanto tempo fa, in una galassia lontana, lontana… anche se in questo caso sarebbe più opportuno parlare di una metropoli lontana, lontana. Già, perché tra Firenze, sua città natale, e Singapore, dove vive e lavora, stanno di mezzo sì e no 10mila chilometri.
Matteo Ceccotti, classe ‘77, character animator, è l’unico italiano alla corte asiatica di George Lucas, vale a dire la Lucasfilm Animation Singapore. Una vera e propria Cantina di Mos Eisley, tanto per rimanere in tema “Guerre Stellari”, con circa 280 dipendenti di 40 nazionalità differenti impegnati a realizzare “Star Wars: The Clone Wars”.
Messa in cantiere dopo l’uscita de “La vendetta dei Sith”, la serie animata in 3D che trae spunto dalla saga avviata da Lucas nel 1977 (guarda caso lo stesso anno di nascita di Matteo, quando si dicono le coincidenze…), ha visto all’opera negli ultimi tre anni un mix di autori, cartoonist ed esperti della computer grafica sparsi fra la California, Taipei e, per l’appunto, Singapore.

Un impegno che ha prodotto 22 episodi dove trovano spazio vecchi (Anakin Skywalker, Obi-Wan Kenobi, Padme Amidala, tanto per fare qualche nome) e nuovi personaggi, dalla metà dello scorso mese di febbraio approdati anche sui nostri schermi tivù.
Matteo, come sei finito a lavorare per la Lucasfilm a Singapore, dall’altra parte del mondo?
“La risposta breve è che sono arrivato a Singapore dal Canada, dove già lavoravo da qualche anno. La risposta lunga è che Singapore è la tappa più recente di un lungo viaggio.

Le cose in Italia sono, e uso un eufemismo, immobili. L’America, come per tanti della nostra generazione, era lontana, lontana, qualcosa che esisteva solo dall’altro lato dello schermo tivù. Un giorno, però, per motivi di lavoro paterni, l’intera famiglia si trasferì per un anno in Canada... e a quel punto, la mia vita cambiò: mi lasciai alle spalle il grigio sistema scolastico italiano ed ebbi la possibilità di dedicarmi a ciò che avevo sempre voluto fare, ovvero disegnare. I miei e mio fratello tornarono in Italia dopo un anno ed io mi iscrissi alla Vancouver Film School, nel programma di animazione tradizionale.

Da lì è partita la mia carriera, e piano piano, con tanto, tanto olio di gomito e tanta passione, sono arrivato fin qua, a ‘Guerre Stellari: The Clone Wars’”.
Un sogno che si avvera per un ragazzo giovane come te che, sicuramente, sarà cresciuto giocando con gli amici ad interpretare Luke Skywalker o Han Solo?
“Hai colto nel segno... essere qui è un sogno che si avvera. Ero un bambino quando mio padre mi portò al cinema a vedere ‘Il ritorno dello Jedi’. Ancora una volta, devo molto ai miei genitori”.
Di cosa ti occupi in particolare?
“Sono un character animator, mi occupo di dare una personalità ai vari personaggi della serie, di farli parlare, combattere, piangere, arrabbiarsi e molto altro ancora.

Funziona così: la prima cosa che facciamo, io e il gruppo con cui lavoro, è leggerci il copione dell’episodio, dopo di che guardiamo il layout, che sarebbe una specie di versione ‘in brutta’ dell’episodio, per capire cosa voglia il regista, quali sono le scene chiave, eccetera. Una volta che ci vengono assegnate le varie sequenze, ascolto l’audio fino a che non mi si imprime nel cervello. A quel punto, tenendo presente le personalità dei personaggi, inizio ad animare. Faccio vedere il lavoro al capo animatore e, se lui l’approva, mandiamo il tutto a San Francisco, sennò effettuo i necessari cambiamenti”.
Qualche settimana fa anche sugli schermi di casa nostra è sbarcata la serie in 3D di “Star Wars: The Clone Wars”.

Chissà quanti messaggi ti sono arrivati da parenti ed amici che finalmente vedevano il frutto delle tue fatiche?
“Sì, in effetti fa molto piacere. Mia nonna mi ha telefonato e mi dice che non si perde una puntata! Non ho bisogno d’altro”.
E l’emoticon che inserisce in chiusura di frase, :), ci mostra una faccina sorridente.
Quello che più ti ha colpito?
“La cosa più impressionante è la professionalità delle persone con cui lavoro alla Lucasfilm Animation e l'etica del lavoro.

Per fare un esempio... io mi devo solo preoccupare di animare. Mi fa male la schiena? Mi arriva una sedia ergonomica. Qualche problema col computer? Mando una mail e in circa dieci minuti un paio di esperti mi risolvono il contrattempo. Sei bravo? La prossima volta ti daranno delle sequenze più impegnative. E’ tutto basato sulla meritocrazia. E qui sta la grande differenza con l’Italia. Il lavoro, la fatica vengono notati e apprezzati”.
Come ci si trova così lontano dall'Italia?
“Alle volte meglio, alle volte così così.

Gli amici, la famiglia, il cibo e la luce del sole italiano mi mancano, è ovvio, ma Singapore non è malaccio, e in ogni caso, devo fare di necessità virtù. Come abbiamo detto prima, questo è il cammino che mi sono scelto, per cui olio di gomito e via! Dopo aver visto i miei amici in Italia alle prese con università e lavori sottopagati, penso che sia meglio essere lontano da casa facendo qualcosa che amo piuttosto che a casa insoddisfatto”.
Cosa ti manca maggiormente? E di Firenze?
“Come ho detto...

mi mancano la mia famiglia, gli amici, la luce del sole italiano... e il caffè, quello buono”.
E adesso come te lo immagini il tuo futuro, non solo quello lavorativo?
“Beh, in futuro mi voglio trasferire in California e continuare a lavorare per i grandi studios, e poi, un giorno vorrei tornare in Italia e aprire una scuola di animazione, magari a Firenze. Provo molto rammarico nel non incontrare nessun animatore italiano nelle compagnie in cui lavoro. Come mai? Questo mi cruccia, sono sicuro che in Italia il talento non manchi, e sono altrettanto sicuro che ci siano persone dotate di spirito di sacrificio pronte per lavorare ad alti livelli.

Se in futuro la situazione in Italia sarà idonea, mi piacerebbe utilizzare l’esperienza acquisita per aiutare le nuove generazioni a crescere. Dopo tutto abbiamo inventato il Rinascimento”.
E con un’altra emoticon, stavolta una strizzata d’occhio, ;), ci saluta.
In bocca al lupo Matteo e che la forza sia con te!

Iinterview with questions and Ceccotti's answers in English version.
Matteo, why do you go in Singapore, on the other side of the world, to work for Lucasfilm?
“The short answer is that I Ended up in Singapore from Canada, where I had been living for a few years.

The longer answer is that Singapore is the most recent stop in a long journey...things in Italy are, and I use an euphemism, 'still'. America was, like for everybody else who belongs to our generation, far far away, something that existed only on the other side of a TV screen. One day, though, for paternal work reasons, the whole family moved to Canada for a year, and in that moment my life changed: we left behind the grey italian school system, and I had a chance of finally dedicating myself to what I always wanted to pursue, which is drawing.

Eventually, my parents and brother went back to Italy after a year and I joined Vancouver Film School. From there started my career,with a lot of passion and hard work first as a storyboard artist, until now, on 'Star Wars: The Clone Wars'”.
It’s a dream that comes true for a young boy like you that, I believe, will have grown playing with the friends to interpret Luke Skywalker or Han Solo?
“Very true...being here is a dream come true. I was a kid when my father took me to see 'Return of the Jedi'.

Once again, I owe a lot to my parents”.
Particularly, what’s your job?
“I am a character animator, which means I give a personality to the various characters in the show: i make them act, talk, fight, get angry and much more. This is how it works: first, the animation team looks at what we call 'layout', which is a very very rough version of the episode, to understand what the show is about, and what the director is looking for. Then, we are given specific sequences to each animator.

We listen to the audio track until is burned into our heads and then, respecting each character's personality, we get to work. While animating, I constantly show my work to the supervisors, so that if the request changes, they can be implemented effectively”.
Some weeks ago, the “Star Wars: The Clone Wars” 3D series comes also in our TV. Goodness knows how many messages have arrived to you from your relatives and from your friends who finally saw the result of your hard work?
“Yeah, it's super cool.

My granma called me on the phone to tell me that she doesn't not miss a show! I don't need much else”. :)
What more has impressioned you?
“The most astonishing aspect is the Lucasfilm Animation Studio's professionalism and the work ethic. I only need to concentrate on my animations. To give an example: Does my back hurt? I get an ergonomic chair. Does my pc have problems? They send someone over to fix it in five minutes. If you are good, they'll give you more interesting assignments next time.

It's all based on meritocracy, not on who you know or who you are related to. And that's the biggest difference with Italy. Hard work and perseverance are noted and appreciated”.
How is it so far from Italy?
“Sometimes it's ok, sometime a little less. The family, friends, the food and the warm tuscan sun are missed, but then again, nobody forces me to be here. This is the path I chose for myself, so I just keep following it. After seeing my friends in Italy hussle between university and low-paying jobs, I think it's better to be away from home doing something I love than at home being unsatisfied”.
What’s the main thing that it lacks to you about Italy? And about Florence?
“As I said...i miss my family, friends, the italian sun...and the coffee, the good coffee”.


Now, how do you image your future (not only about your job)?
“Well, in the future I want to move to California and keep working for big studios, and in an even farer future, go back to Italy and open an animation school, hopefully in Florence. I feel sad that I never meet any italian animators while traveling around the world. I know there are a few, but I am sure there could be more, if we could train people properly. We invented the Renaissance after all”. ;)


Stefano Romagnoli

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