"Hanno ammazzato cinque ragazzi, uccisi in un giorno di sole…". Con questi versi Rocco Silicato, testimone oculare dell'eccidio di Campo di Marte ricorda la tragica giornata del 22 marzo 1944. Quei cinque ragazzi poco più che ventenni erano Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni e Guido Targetti (lo scorso anno insigniti dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della medaglia d'oro al valore), originari (tranne il primo, sardo) di Vicchio di Mugello, fucilati dai fascisti sotto la torre di Maratona dello stadio: erano accusati di aver rifiutato di indossare l'uniforme dell'esercito di Salò.
Anche quest'anno il Comune di Firenze e il Quartiere 2 hanno ricordato solennemente i cinque giovani davanti al sacrario dello stadio fiorentino al Campo di Marte. Alla cerimonia, preceduta da un corteo partito da via Nicolodi, erano presenti l'assessore ai rapporti coi Quartieri Cristina Bevilacqua, il presidente del Quartiere 2 Gianluca Paolucci e il sindaco di Vicchio Elettra Lorini. Oltre ai gonfaloni del Comune di Firenze, della Regione Toscana con la consigliera Alessia Petraglia e della Provincia di Firenze con l'assessore Valerio Nardini c'erano quelli di Vicchio, Pontassieve, Sesto Fiorentino, Rufina, Bagno a Ripoli, Fiesole, Borgo San Lorenzo, i labari delle associazioni antifasciste e della Resistenza col presidente provinciale dell'Anpi Silvano Sarti e quello della Federazione delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza Mario Leone.
Presenti anche studenti delle scuole di Vicchio e del Campo di Marte. "Ci sono - ha detto l'assessore Bevilacqua nel suo intervento - tre pagine di storia, tre momenti legati tra loro in modo indissolubile: il no alla dittatura fascista, la Resistenza e la Costituzione. La Carta Costituzionale simboleggia la vittoria della democrazia contro la dittatura, la fine della guerra e l'avvento della Repubblica. E la stipula di un grande patto condiviso fra i cittadini. I principi fondamentali della Costituzione come la garanzia dei diritti individuali, che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche, che la sovranità appartiene al popolo e che l'Italia ripudia la guerra, nascono dai valori della Resistenza".(fd)