Nel luglio 2007 Il Comune di Firenze ha approvato il nuovo regolamento edilizio ed in esso era contenuto un articolo, il 181 che recitava: Art. 181 - Pannelli solari, pompe di calore ed altri impianti tecnologici: 1. Non è consentito installare impianti tecnologici a vista (quali pannelli solari, pompe di calore, unità motocondensanti e simili) sulle falde delle coperture inclinate.
La motivazione di tale divieto riguardava la necessità di tutelare gli aspetti architettonico-ambientali della città.
Con tale norma non era possibile quindi realizzare impianti fotovoltaici sulle falde inclinate di tutto il territorio fiorentino, sia a Novoli che in via Calzaiuoli.
Nel settembre 2007, credo anche a seguito di un mio intervento, l'ufficio tecnico ha ritenuto opportuno intraprendere il 'lungo cammino' per modificare tale articolo, e nell'ottobre 2008 è stato quindi approvato la modifica in art. 181 bis.
L’art. 181 bis ha liberalizzato la realizzazione di impianti fotovoltaici nelle aree non vincolate, ma ha posto restrizioni nelle aree delle invarianti strutturali definite con ‘inalterabilità del tessuto storico urbano’ (che abbracciano un'area molto vasta oltre il centro storico della città, ma anche i centri storici minori come Peretola, Brozzi etc), con le seguenti condizioni di realizzazione degli impianti (punto 5 dell'articolo): gli impianti devono essere paralleli alla falda; la superficie dell'impianto realizzato non deve essere superiore al 20% della falda stessa
Il primo punto è certo condivisibile, ma il secondo è paradossale perchè per realizzare un impianto economicamente vantaggioso occorre una falda (una falda non una copertura) di almeno 60 mq orientata a sud.
Insieme queste limitazioni restringono ad un numero ridottissimo i tetti di questa area dove è possibile realizzare impianti per questi motivi: per realizzare un impianto economicamente vantaggioso occorrono almeno 12 mq di pannelli (utilizzando quelli più costosi e più performanti) e i pannelli vanno ovviamente orientati a sud con una pendenza di 30° circa; quindi potenzialmente sono disponibili tutte le falde orientate a sud con una superficie di 60 mq; da questo si capisce la forte limitazione.
E per assurdo con tali limitazioni si consente di realizzare impianti, anche se piccoli, nelle aree più pregiate (nel centro storico 'maggiore' dove alcuni tetti sono molto grandi) e si impedisce di realizzarli nelle abitazioni di minor pregio, tipo quelle dei centri storici minori, che generalmente hanno una pianta che non supera i 30/40mq con due falde.
A mio giudizio la norma dovrebbe contenere una superficie minima consentita (tipo 15 mq) oltre il quale applicare la limitazione del 20% della falda interessata, in modo da impedire di realizzare un impianto sul Palagio di Parte Guelfa ma consentirlo in edificio di un centro storico minore.
Anche il decreto 'Conto Energia' tiene conto dell'impatto ambientale disponendo l'incentivazione sulla base di tre tipologie d'impianto; non integrato, mediamente integrato e integrato: la norma potrebbe assumere anche queste indicazioni, limitando la realizzazione ai soli impianti integrati.
Stefano Romano