Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice insoddisfatta dei servizi offerti ieri sera alla festa di Capodanno al Saschall.
Mia figlia, quindicenne, per la notte di capodanno, aveva acquistato con il suo ragazzo, i biglietti (a 55 € l'uno) per andare allo spettacolo live al Saschall. L'ingresso era previsto per le 23.30. E' perciò ragionevolissimo ritenere che ci fosse stata l'aspettativa di essere dentro al locale a mezzanotte. Per certi versi, si potrebbe ritenere questo anche un elemento essenziale del contratto d'ingresso.
Mia figlia, con il biglietto in mano, si è presentata al cancello d'ingresso alle 22.30. Alle 23.30 numerose altre persone erano con mia figlia davanti al cancello. Visto che questo non veniva apertoall'orario indicato, hanno iniziato a protestare per il ritardo. Nonostante tutto questo, il cancello esterno è stato aperto a mezzanotte e venti , cioè ben oltre il momento cruciale della mezzanotte. Inoltte, c'era un ulteriore cancello interno dal quale venivano fatte passare 4 o 5 persone alla volta.
Quindi, sebbene il Saschall abbia una capienza di milliaia di posti, e le persone in attesa fuori dal cancello, ripeto con il biglietto regolarmente acquistato, fossero state qualche centinaia, mia figlia ha potuto entrare allo spettacolo a un quarto all'una del nuovo anno.
Mi chiedo se si possa parlare di truffa, visto che molte persone possono testimoniare che era stata indicata come ora d'ingresso le 23.30, cioè prima dell'evento cruciale della mezzanotte.
Inoltre, se le persone non sono state fatte entrare perchè c'era troppo affollamento, è evidente che si è tratatto di una truffa perchè non possono vendere un numero di biglietti maggiore della capienza del locale.
Va poi osservato che il prezzo del biglietto d'ingresso non era certo di poco conto.
Per cui, mi sembra raggionevolissimo che ci si dovesse aspettare un trattamento di tutto rispetto.
Infine, come madre mi sembra che, come minimo, ci sia stato un grande senso di irresponsabilità nel lasciare tutti quei giovanissimi li fuori sotto la pioggia, mentre era stato pagato un bigletto assai salato. Come madre, visto il costo del biglietto, avevo lasciato andare tranquillamente mia figlia minorenne, confidando in un trattamento di rispetto, e non mi aspettavo che si puntasse al lucro in maniera cosi selvaggia.
Christiane SAÏSSI