Un altro straordinario Van Gogh, di cui Vittorio Sgarbi non svela il nome, potrebbe essere tra le sorprese della mostra “Arte, genio, follia”, presentata oggi a Roma e in programma a Siena presso il Complesso Museale Santa Maria della Scala dal 31 gennaio al 25 maggio 2009.
“Prima dell’apertura spero di poter ottenere altre importanti opere da aggiungere ad un percorso che ha già l’unicità di mettere in scena per la prima volta il tanto dibattuto tema del rapporto tra arte e follia”.
Così Vittorio Sgarbi racconta la grande mostra nata in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta e promossa dal Comune di Siena e dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, con l’organizzazione di Vernice Progetti Culturali e del Museo Santa Maria della Scala. Catalogo a cura della Fondazione Antonio Mazzotta.
Van Gogh, Kirchner, Munch, ma anche Ernst, Dix, Grosz, Guttuso, Mafai, Ligabue sono solo alcuni degli artisti che si potranno ammirare nell’esposizione senese. Oltre 300 opere tra dipinti e sculture, alcune delle quali di grande impatto emotivo, illustreranno il complesso rapporto tra arte e follia, dando vita ad un percorso espositivo articolato in 8 diverse sezioni, affidate alla cura di grandi nomi del campo dell’arte e della psichiatria.
L’intento è quello di indagare “l’essere nel mondo” degli artisti attraverso i loro capolavori, senza tuttavia rinunciare alla fondamentale prospettiva storica e a tutti quei contributi che hanno studiato “arte, genio e follia” da punti di vista differenti, siano essi di natura artistica, scientifica o medica.
In mostra le opere dei protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, provenienti dai più importanti musei d’Europa: dal Museo d’Orsay, al Musée National d’Art Moderne – Centre Georges Pompidou di Parigi, al Museo del Prado di Madrid, dal Kirchner Museum di Davos al Musée de Beaux-Arts di Lille, dalla Sammlung Prinzhorn di Heidelberg alla Collection de l’Art Brut di Losanna.
Numerosi anche i musei italiani, quali: la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Pinacoteca di Brera e la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, la Galleria Internazione d’Arte Moderna – Cà Pesaro di Venezia e il Museo Marino Marini di Firenze.
Hanno preso parte al progetto espositivo alcuni tra i maggiori centri psichiatrici italiani: il Museo del Manicomio di San Servolo di Venezia, il Centro di Documentazione di Storia della Psichiatria “San Lazzaro” di Reggio Emilia, il Museo Lombroso di Torino ma anche il Museo di Storia della Medicina dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
Coinvolti anche il Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” dell’Università degli Studi di Torino, il Museo di Antropologia dell’Università di Padova e il Museo Anatomico “Leonetto Comparini” dell’Università degli Studi di Siena, insieme ad altri centri europei, come il Musée de l’Assistance Publique, la Biblioteca Universitaria e il Musée d’Historie de la Medicine René Descartes di Parigi. Tra i capolavori esposti il celebre Hôpital Saint-Paul à Saint-Rémy-de-Provence di Vincent Van Gogh, proveniente dal Musée d’Orsay di Parigi, il Ritratto di Erna di Ernst Ludwig Kirchner, E nuova vita sorgerà dalle rovine di Otto Dix, Pace I di Gorge Grosz, l’Autoritratto con sciarpa rossa di Antonio Ligabue.
Tra le opere attribuite a Hieronymus Bosch figura Le concert dans l’œuf, XVI sec., proveniente dal Musée de Beaux-Arts di Lille, accanto ad un dipinto fiammingo coevo di grandi dimensioni dedicato a Le tentazioni di Sant’Antonio. Un altro protagonista della mostra è Max Ernst, presente accanto ad altri surrealisti quali André Masson e Victor Brauner. Di Ernst sono esposte tra le altre opere anche L’ermaphrodite e La verre. Proviene dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma il Trionfo della morte di Renato Guttuso, opera esposta insieme ad alcuni dei capolavori di Mario Mafai appartenenti al ciclo Fantasia.
Di grande impatto è la galleria di sette busti a grandezza naturale, dalle bizzarre ed esasperate mimiche facciali: sono i volti di Messerschmidt. Suggestiva la sezione in cui si affronta il disegno come forma primaria dell’espressione dell’inconscio attraverso le opere di Henri Michaux, realizzate per la maggior parte sotto l’effetto della mescalina. Di grande importanza storica ed artistica sono le ampie antologie della Collezione Prinzhorn di Heidelberg, a cura di Giorgio Bedoni, e quella della sezione curata da Lucienne Peiry, dedicata alla Collezione dell’Art Brut di Losanna.
Arte, Genio, Follia. Il giorno e la notte dell’artista rimarrà aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10,30 alle ore 19,30 (www.artegeniofollia.it). Alla mostra è abbinata la visita dell’ospedale psichiatrico San Niccolò prevista tutti i giorni, dalle 10 alle 17 solo su prenotazione telefonica. Il percorso di circa un'ora, con ingresso da Porta Romana, farà scoprire al visitatore l'articolazione in "villaggio a padiglioni diffusi" dell’ex manicomio e terminerà con l’arrivo all'ex colonia agricola Orto de' Pecci a pochi passi da Piazza del Campo.
La storia dell’ospedale psichiatrico San Niccolò con la sua attività, i suoi spazi, i suoi pazienti e il suo personale è documentata in un volume edito da Mazzotta. Con il biglietto della mostra, sarà anche possibile visitare l’esposizione “La lente di Freud. Una galleria dell’inconscio” a cura di Giorgio Bedoni, aperta tutti i giorni e negli stessi orari presso il Complesso Museale Santa Maria della Scala.