Con il completamento dell'Alta Velocità, la direttissima Roma-Firenze treni di media percorrenza regionali, interregionali, la maggior parte degli Intercity verranno dirottati sulla linea lenta con un incremento di almeno 40 minuti.
“Lo spostamento degli intercity sulla linea lenta tra Firenze e Roma è inaccettabile”. Queste le parole di Franco Ceccuzzi, deputato del Pd, che ha presentato una risoluzione a prima firma di Michele Meta capogruppo del Pd in Commissione Trasporti, sottoscritta dai deputati democratici toscani, umbri, marchigiani e laziali tra cui Ugo Sposetti, Silvia Velo, Susanna Cenni, Donella Mattesini, Rolando Nannicini, Massimo Vannucci, Mario Cavallaro, Carlo Emanuele Trappolino.
La risoluzione impegna il governo a mantenere il servizio intercity sulla linea direttissima almeno fino al 2011 e, comunque, sino a quando non si avrà il quadruplicamento della linea. “Trenitalia – sottolineano Ceccuzzi e Trappolino - sta cercando di accaparrarsi tutte le tracce sulla linea direttissima, in particolare tra Roma e Firenze, per saturare gli orari ed ostacolare l’ingresso di un secondo gestore. Il governo, intanto, è in ritardo nel recepire la direttiva europea del 2001 sulla liberalizzazione del trasporto ferroviario.
Tra Milano e Napoli tutta l’alta velocità corre su due soli binari e questa drammatica strettoia non può escludere i treni dei pendolari, proprio in quei territori attraversati dalla ferrovia. Il governo – proseguono i due deputati democratici - deve mantenere un corridoio per i pendolari e garantire l’interesse pubblico dall’arroganza di un monopolista inefficiente”. “A questo punto - conclude Ceccuzzi - occorre una mobilitazione di tutte le istituzioni locali della Provincia di Siena a fianco dei pendolari con il supporto della Regione, che non è mai mancato, per chiarire in modo inequivocabile quale sia e quale sarà il futuro del treno nel nostro territorio: dagli intercity, alla Siena - Chiusi, alla Siena – Empoli – Firenze, che hanno bisogno di ammodernare la rete gestendo le decine di milioni di euro che servono, più servizi e treni migliori”.
“Il Governo e in particolare il Ministro dei Trasporti e quello dell’Ambiente convochino l’amministratore delegato di Fs per chiedere chiarimenti sulla grave decisione che sconvolgerà pesantemente la vita dei pendolari toscani e umbri alla stazione di Chiusi”.
Lo chiede Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale della Toscana. “La decisione di Fs – continua D’Angelis - di deviare tutti i treni non ‘eurostar’ sulla cosiddetta ‘linea lenta’ farà sì che, se entrerà in vigore tra breve il nuovo orario ferroviario, chi vorrà prendere un treno dalla stazione di Chiusi in direzione Roma, o viceversa, ci impiegherà ben due ore e mezzo contro l’ora e un quarto di adesso. Occorrono risposte chiare ed inequivocabili su di una misura che avrebbe gravi conseguenze su una tratta cruciale e frequentatissima da tutti quei pendolari che per ragioni di lavoro, ma anche di studio o di turismo, devono spostarsi verso la Capitale dalla bassa Toscana e parte dell’Umbria in tempi ragionevoli”.
“Ci troveremo – conclude D’Angelis - di fronte a due enormi problemi: ulteriori e gravi disagi per i pendolari e il dover ricorrere all’uso massiccio di auto con pesanti conseguenze anche per l’ambiente”.