restArte, Fondazione per i Beni Culturali ha presentato oggi una iniziativa di restauro puntando al cuore di Firenze, Piazza della Signoria. E’ la volta delle statue del David, Ercole e Caco ed i Termini. Dopo il progetto Firenze Fashion per reperire fondi per il restauro di Palazzo Pitti – a giugno 2009 la terza edizione - il restauro delle statue, i cui ponteggi sono in fase di montaggio in questi giorni ed è tecnicamente curato dalla Meridiana Restauri, durerà da ottobre 2008 a gennaio 2009.
Il suo completamento avverrà con una cerimonia pubblica/evento di grande richiamo per festeggiarne la restituzione alla città. Occorrono oltre centomila euro per l’operazione e la Fondazione si è fatta carico dell’impegno di fare da trainante per altri privati, aziende o singoli benefattori che siano, che vogliano intervenire sponsorizzandone il restauro. L’operazione di marketing è semplice ed efficace: lo sponsor ottiene la pubblicizzazione della propria immagine, garantendo il completamento del restauro, e la comunità ne trae un vantaggio economico e patrimoniale.
“Ringrazio il mio predecessore Gozzini – ha detto l’assessore alla cultura del comune di Firenze, Eugenio Giani – per aver avviato un processo di lavoro che consente di arrivare a migliorare l’immagine della città restaurando due delle statue più rappresentative di Firenze e della sua storia. La sinergia pubblico privato è oggi una strada essenziale da percorrere’. “La stessa cura – ha detto invece Gregorio Salimbeni, presidente di restArte - che ogni cittadino pone nei confronti dei beni di sua proprietà, un’amministrazione deve averla verso i monumenti, gli edifici, le infrastrutture che negli anni sono entrati a far parte del suo patrimonio.
Beni che appartengono alla storia, all’arte, alle fatiche, alla lungimiranza di chi ci ha preceduti. Ma è impossibile che le risorse di una amministrazione, e particolarmente quella di Firenze ricchissima di monumenti, possano coprire economicamente tutti gli interventi necessari, col rischio di metterne a repentaglio l’esistenza nel tempo”. Nonostante l’ingente sforzo finanziario, c’è dunque la necessità di reperire risorse aggiuntive per ulteriori interventi, tesi a restaurare e recuperare beni di particolare importanza: “Sono lieta – ha affermato la Soprintendente al Polo Museale fiorentino, Cristina Acidini – di veder partire un programma qualificato di restauro guidato da privati, una formula alla quale io credo e che va sostenuta, è raro il concetto di cordata ma è una strada che restArte ha già dimostrato, con Palazzo Pitti, di saper portare avanti’ .
“restArte – ha aggiunto Salimbeni - sta progettando un piano per coinvolgere la città e il mondo dell’imprenditoria locale, nazionale ed internazionale in un progetto di ampio raggio per il restauro, la tutela e la valorizzazione dei principali monumenti di Firenze sempre nell’ottica della sua filosofia di azione, che vedrà la luce nel prossimo futuro”.