Scuola: domani il decreto legge del ministro Gelmini alla Camera per la conversione in legge

Redazione Nove da Firenze
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06 ottobre 2008 14:25
Scuola: domani il decreto legge del ministro Gelmini alla Camera per la conversione in legge

Firenze 6 ottobre 2008- Il governo presenterà un maxiemendamento su cui porrà la fiducia. Per questi motivi, oltre che per manifestare la contrarietà sul contenuto del decreto stesso, domani in concomitanza con la votazione presso la Camera dei Deputati si terranno nelle principali città toscane dei sit-in di protesta presso le prefetture e gli Uffici scolastici provinciali. A Firenze FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS hanno indetto per domani, martedì 7 ottobre, un sit-in dalle ore 12:30 alle ore 14:30, davanti alla Prefettura, in via Cavour.
"Immediatamente dopo la pubblicazione avevamo sottolineato come l’utilizzo del decreto legge impedisse di fatto una discussione e una riflessione sui contenuti -afferma in un documento la Segreteria regionale FLC Cgil Toscana- L’apposizione della fiducia, oltre ad evidenziare una difficoltà nel Governo, rappresenta la volontà di non ascoltare la voce forte dei lavoratori della scuola, dei genitori, degli studenti dei cittadini che in questi giorni hanno manifestato netto dissenso rispetto a questa scelta.

Va da se che la protesta contro la riforma Gelmini, anche in caso di conversione in legge del decreto, non si fermerà".
Gli studenti, i ricercatori e i docenti del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino stamani, durante un'assemblea straordinaria, indetta dal Collettivo del Polo e dal Collettivo di Scienze, hanno preso atto della situazione attuale creatasi a seguito dell'entrata in vigore della legge 133. L'assemblea, appoggiando la protesta dei ricercatori e la loro scelta di ritirare la disponibilità all'insegnamento gratuito e la conseguente sospensione dei corsi da loro tenuti, ha deciso di mettere in atto un'occupazione del Polo Scientifico per portare a conoscenza del problema tutta la società civile con iniziative congiunte di studenti, ricercatori e docenti.
Domani, prosegue la mobilitazione dei Giovani di Forza Italia davanti alle facoltà.

Infatti dopo aver fatto tappa oggi ad Agraria, a Psicologia (dalle ore 8 fino alle 9,30) e al Polo Universitario di Viale Morgagni (dalle ore 12,30 fino alle ore 15,30) continueranno a rispondere a tutte le proteste del mondo universitario, di studenti e professori che si oppongono alla Manovra Tremonti e al Governo Berlusconi: “Anche domani ribadiremo le nostre tesi in difesa delle scelte del Ministro Giulio Tremonti. L’obbligo di rientro nei parametri richiesti dall’UE obbliga il Governo a ridurre drasticamente le spese (se il Governo Prodi avesse utilizzato i 35Mld di extragettito per ridurre il debito oggi non saremmo a questo punto) dunque tutti dobbiamo tirare la cinghia e cancellare gli sprechi per questo si è deciso di diminuire di 1,5Mld in 5 anni il FFO.

Per rendere meno traumatici i tagli, questi saranno graduali: per l’anno prossimo la riduzione sarà di 63Ml (l’1% dell’intero FFO). Il blocco del turn over servirà a fare calare il peso del costo degli stupendi sui bilanci degli Atenei (si pensi che a Firenze si spende addirittura il 99,4% del FFO solo per pagare docenti, assistenti, ricercatori ecc.) inoltre permetterà di “liberare” risorse che saranno interamente reinvestite in attività di ricerca e in spese produttive. Si prevede che le Università “possano” trasformarsi in Fondazioni di diritto privato così che possano ricevere direttamente finanziamenti anche da privati (ex studenti, enti di ricerca esterni, aziende, benefattori); non vediamo perché essere contrari ad un modo non sostitutivo ma complementare al normale finanziamento dell’Università (tramite FFO).

La compartecipazione delle aziende alla definizione degli obiettivi formativi inoltre potrebbe permettere di colmare l’enorme gap oggi esistente tra studenti e mondo del lavoro.”
"Una vera e propria dichiarazione di guerra alla scuola pubblica". E' questo il giudizio espresso dalle donne dell'Unione comunale del Partito democratico di Siena in merito al decreto legge numero 112 del 2008 presentato dal Ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, che prevede una gravissima riduzione delle risorse finanziarie nel triennio 2009 – 2012 per la scuola.

"I tagli delle risorse finanziarie – si legge nel documento delle democratiche senesi – ammontano a 7 miliardi e 832 milioni di euro. E' chiaro che l'obiettivo che si vuole raggiungere con questa manovra é quello dello smantellamento della scuola pubblica, che si vuole rendere sempre più povera e sempre più schiava, perché questo decreto non nasce da un'analisi ragionata del sistema scolastico nazionale e non ha alcun proposito di migliorare il servizio, ma punta solo a realizzare ingenti economie di spesa.

E' evidente che per questo governo la scuola, il sapere, lo studio non sono risorse e investimenti per il futuro, ma soltanto costi e fastidi. "Le misure – continuano le donne del Pd – inserite nel capitolo della Legge finanziaria estiva denominato 'Contenimento della spesa per il pubblico impiego' annunciano la volontà di questo governo di dismettere la scuola pubblica e privatizzare, gradualmente, tutta l'istruzione. Per fare cassa, il governo ci consegnerà una scuola con meno insegnanti di sostegno, meno ore di studio, meno mediatori culturali e tutto questo peserà sulle famiglie costrette a pagare i servizi, visto che è prevista anche la soppressione delle scuole dei piccoli comuni, le attività pomeridiane e l'assistenza ai bambini con disabilità.

Noi vogliamo difendere la scuola pubblica, libera, laica, pluralista e gratuita, che costituisce un valore condiviso dagli Italiani ed appartiene alla storia e alla civiltà del nostro paese. E' un bene raggiunto con i sacrifici materiali e morali di intere generazioni". Il documento delle democratiche senesi si conclude con le proposte del Pd per opporsi ai provvedimenti della Gelmini e il rilancio della scuola: "Insieme – si legge nel documento - organizziamo una grande mobilitazione per aprire una vertenza sulla scuola, per fermare il progetto di questo governo del disimpegno dello Stato dall'istruzione.

Chiediamo, pertanto, non soltanto che vengano rivisti i criteri e i parametri di formazione delle classi, e che venga incrementato il numero degli insegnanti di sostegno rivalorizzando il rapporto 1 a 1 per ogni bambino disabile, ma anche che vengano incrementati i trasferimenti da parte dello Stato agli istituti scolastici, affinché la scuola pubblica possa adempiere al compito e al ruolo che al Costituzione le assegna: la promozione dello sviluppo della persona umana".

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