Firenze, 14.09.2008- È passato un solo anno dall'uscita del bestseller Oriana Fallaci. Morirò in piedi (Polistampa), edito in occasione del primo anniversario della morte della grande giornalista, e il suo autore Riccardo Nencini e l'editore Antonio Pagliai già danno alle stampe una nuova edizione ampliata e ricca di inediti.
Dalla prima apparizione del fortunato volumetto sono accadute diverse cose: alle iniziali 80.000 copie sono seguite tante ristampe fino alla presente; Nencini ha perseverato nel proprio impegno politico ed è stato eletto Segretario nazionale del PS; è uscito postumo Un cappello pieno di ciliege, inevitabile compagno di questo libro perché anche lì sono temi centrali la città di Firenze, la famiglia e le origini della scrittrice.
La nuova edizione - rinnovata anche nella veste che da rosso porpora diventa gialla - contiene piccoli segreti che solo ora possono essere disvelati: "non chiedetene la ragione" ha affermato il presidente Nencini, che dentro di sé porta ancora vivi i segni di quell'intimo dialogo avuto con la Fallaci in prossimità della sua morte. In una piccola camera a Firenze rimase a farle compagnia, bevendo champagne e fumando sigarette. Parlarono di tanti temi cari alla scrittrice: la politica, la crisi dell'Occidente e il terrorismo islamico.
"Morirò in piedi, come Emily Bronte" disse la signora al suo ospite. Come la poetessa che morì mentre sbucciava patate, ricorda Nencini, "e invece di cadere per terra rimase in piedi. Con lo sbucciapatate in mano e una patata nell'altra". Un'immagine potente, che spiazza chi dalla Fallaci si sarebbe magari aspettata la citazione di una pasionaria dei diritti civili e non di una scrittrice di romanzi, come esempio di lotta estrema alla malattia e alla morte.
(Irene Gherardotti)