Se vogliamo ricorrere a qualche filosofia orientale, allora possiamo anche dire che la sfortuna e gli errori di oggi sono il frutto del 'biscotto' di tre giorni fa. Ma se osserviamo attentamente la prestazione offerta dai nostri giocatori oggi non possiamo che constatare gli errori commessi da una squadra che per circa un'ora ha giocato con un uomo in più e che, una volta raggiunto il pareggio, ha rallentato i ritmi rendendo più semplice la vita (e la vittoria) agli avversari.
Poi, però, balzano agli occhi anche alcune dubbie decisioni arbitrali: il gol-non gol del pari messo a segno dal Belgio, il fallo del portiere avversario sul nostro Rossi (ad essere fiscali oltre al rigore ci stava pure l'espulsione) e qualche sceneggiata di troppo messa in atto dai giocatori in maglia rossa per perdere tempo (ma non eravano noi gli esperti in questi giochini?).
Alla fine resta l'amarezza di una medaglia, possibile, sfumata a metà percorso.
Di un potenziale rimasto inespresso e che, adesso, passerà da Casiraghi a Lippi.