Lo Scaphoideus titanus è un cicadellide di origine nord-americana, segnalato per la prima volta in Europa nel 1960, in quanto rivenuto in alcune zone della Francia e individuato in Italia tre anni dopo. Diffuso ormai in gran parte dell’Italia Settentrionale e in alcune aree viticole centro-meridionali, in Toscana è stato finora segnalato ufficialmente nelle province di Arezzo, Firenze, Lucca, Massa Carrara e Siena. Si tratta del vettore specifico di un fitoplasma appartenente al gruppo ribosomico del giallume dell’olmo; tale fitoplasma è l’agente causale della cosiddetta Flavescenza Dorata, uno dei giallumi della vite che destano maggior preoccupazione.
L’incidenza economica della Flavescenza Dorata è notevole.
L’entità e il decorso del quadro sintomatologico sono comunque influenzati dal vitigno e dal clone, da parametri climatici e agronomici. Data la virulenza e la discreta capacità di diffusione, i danni possono essere rilevanti: molte piante muoiono in breve tempo, alcune sopravvivono a stento per pochi anni prima di cedere e comunque i grappoli cadono anzitempo, con perdite del raccolto fino al 90%.
La Flavescenza Dorata non può essere combattuta in maniera diretta; pertanto assumono un ruolo fondamentale le operazioni di prevenzione e di monitoraggio del ciclo di sviluppo dell’insetto.
Il monitoraggio è indispensabile per individuare il momento migliore in cui effettuare il trattamento, utilizzando prodotti larvicidi come i regolatori di crescita, impiegati in lotta integrata, e prodotti di contatto a basso impatto, impiegabili in agricoltura biologica. La Regione Toscana sta attuando un programma operativo contro la diffusione della Flavescenza Dorata della vite e dell’insetto vettore; durante l’anno 2007, Arpat (Servizio Fitosanitario Regionale) ha svolto gli accertamenti previsti dal D.M.
31/05/2000 Misure per la lotta obbligatoria contro la Flavescenza Dorata della vite. Dal mese di maggio fino ai primi giorni di settembre è stato rilevato il ciclo di sviluppo di Scaphoideus titanus, mediante sopralluoghi settimanali in quattro vigneti campione, ambienti in cui è nota la presenza con popolazioni consistenti, ubicati nelle aree viticole del Chianti Classico, della Valdelsa, del Valdarno Aretino e di Montalcino. I risultati del monitoraggio del ciclo di sviluppo dell’insetto sono stati divulgati in tempo reale tramite la rete informatica di Arsia ed Arpat a tutte le aziende e agli organismi interessati alla lotta alla Flavescenza Dorata.
Dalla prima decade di luglio, momento della comparsa dei primi adulti, fino a tutto il mese di settembre è avvenuta l’operazione di monitoraggio in tutte le principali aree viticole della regione e nel comprensorio vivaistico di Cenaia (PI), mediante l’installazione di cartelle adesive cromotropiche.
I risultati del monitoraggio hanno confermato la tendenza rilevata negli ultimi anni, con una presenza dell’insetto a macchia di leopardo e popolazioni numericamente esigue.
I comuni della Provincia di Firenze in cui nel 2007 è stata rilevata la presenza dell’insetto adulto sono Borgo San Lorenzo, Barberino Val d’Elsa, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Greve in Chianti, Montespertoli, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa e Vinci; tra questi, si segnala che per i comuni di Borgo San Lorenzo e di Empoli si tratta della prima segnalazione.
Effettuato poi il prelievo di campioni da piante di vite con sintomi di giallume, solo due tra quelli provenienti da vigneti della provincia di Firenze sono risultati positivi alla Flavescenza Dorata, nei comuni di San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. In tutti i vigneti dove è stata accertata la presenza di viti positive al fitoplasma della Flavescenza Dorata, ARPAT ha disposto l’eliminazione obbligatoria delle piante in questione. I viticoltori non devono tuttavia allarmarsi; il metodo più proficuo per arginare il problema è conoscerlo e la strada giusta è quella del monitoraggio costante, al fine di mettere in atto una corretta ed efficace prevenzione.
Nell’ottica di un capillare controllo del territorio, che vada oltre la pur folta rete di stazioni di rilevamento, si invitano tutti i viticoltori e gli operatori del settore, i quali abbiano a che fare con casi sintomatici o presunti tali, a contattare l’ARPAT - Servizio Fitosanitario Regionale (055.32061), oppure la Provincia di Firenze - Direzione Agricoltura, Caccia, Pesca e Risorse Naturali (055.27601). Presso tali organismi sono reperibili informazioni sui metodi di campionamento e riguardo le misure di difesa.