Firenze, 24 giugno 2008- Una lezione per difendersi dalla mosca olearia. In cattedra, giovedì 26 giugno, alle 17,30, nella sala assemblee del Centro agro-commerciale della Cooperativa Agricola di Legnaia, in via Baccio da Montelupo 180, salirà il professor Antonio Belcari, ordinario di Biotecnologia agricola e entomologia alla Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, per un incontro tutto dedicato ai nuovi metodi per contrastare gli attacchi della ‘bactrocera oleae’ e salvaguardare così la produzione del prezioso ‘oro verde’ toscano.
“Abbiamo pensato a un incontro ‘preventivo’ – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area Tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia – soprattutto alla luce dei gravi attacchi di mosca olearia che si sono verificati nel 2007, in modo da dare la possibilità a tutti di apprendere quali sono i nuovi metodi per combattere l’insetto e di confrontarsi con un esperto del settore come il professor Belcari. Lo scorso anno l’attacco della mosca arrivò in forte anticipo, per l’andamento anomalo delle condizioni climatiche, e questo aveva finito per creare grossi problemi.
Un eventualità che non si può escludere si ripeta. Si parlerà di strategie di difesa come quelle legate all’uso del caolino, sciolto nell’acqua e poi spruzzato sulle piante di olivo, che ha un effetto cromatico repellente per la femmina della mosca, o quello del rame, che inibisce lo sviluppo di un batterio che è in simbiosi con l’insetto, provocando la morte delle larve, oppure l’utilizzo di trappole di cattura massive. Siamo di fronte a una stagione di ‘carica’ per gli olivi, che preannuncia un ritorno a grandi quantitativi di produzione e sarebbe un peccato pregiudicarne la qualità per aver sottovalutato ancora una volta il pericolo della ‘bactrocera oleae’.